La XX Giornata di raccolta del Farmaco, l’iniziativa del Banco Farmaceutico quest’anno durerà fino a lunedì 10 febbraio e consentirà a chiunque di dare il proprio contributo nella lotta alla povertà sanitaria donando un farmaco presso le cinquemila farmacie aderenti, riconoscibili dalla locandina GRF (presenti sul sito bancofarmaceutico.org).

Servono soprattutto farmaci per il sistema nervoso, per il tratto alimentare e metabolico, per l’apparato muscolo-scheletrico e per l’apparato respiratorio. «Saranno comunque i farmacisti a consigliare i cittadini» spiega il direttore Generale del Banco Farmaceutico Filippo Ciantia «Perché il Banco trasmette alle varie farmacie le richieste raccolte dagli enti che assistono le persone in difficoltà economica in quel territorio». Una donazione a chilometro zero, ad opera del cittadino che dona e recupera (vengono raccolte, infatti, anche le confezioni integre di farmaci prescritti e non utilizzati, come previsto dalla Legge n. 166 del 19 agosto 2016 "Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi").

Secondo il 7° Rapporto sulla Povertà Sanitaria redatto dal Banco Farmaceutico, la richiesta di medicinali da parte degli oltre 1700 enti caritatevoli aderenti è cresciuta, in 7 anni del 28%. Nel 2019, si è raggiunto il picco di richieste, pari a 1.040.607 confezioni di medicinali e 479mila gli italiani non hanno avuto accesso al sistema sanitario e si sono rivolti a un ente assistenziale per potersi curare.

L’iniziativa del Banco Farmaceutico realizza «un’alleanza tra tutti gli attori della filiera del farmaco» spiega il presidente Ciantia. Infatti, l’anno scorso sono state donate dai cittadini 421.904 confezioni di medicinali (pari a un valore di 3.069.595 euro), 1 milione sono state donate dalle aziende farmaceutiche e oltre 200mila sono stati i farmaci del recupero. Quel che è più importante, dice Ciantia, è «la diffusa rete di vicinanza e di ascolto verso i bisognosi che riesce a intercettare chi sfugge al sistema. Una rete di solidarietà sociale indispensabile». Che aiuta i più vulnerabili, come i senza una fissa dimora, il cui numero nel Regno Unito è triplicato in pochi anni. Secondo il rapporto Ocse, in Italia erano 50.724 (0,08% della popolazione) nel 2014, anno a cui risalgano gli ultimi dati. «Uno studio recentemente apparso su Lancet» spiega Ciantia «definisce i senza tetto un barometro di giustizia sociale». In queste persone, i decessi non sono dovuti solo a droga, suicidio e alcol, ma anche a malattie come malattie cardiache, respiratorie, cancro, croniche ed evitabili. «Una su tre delle morti tra persone senza fissa dimora nel nostro studio erano dovute a cause suscettibili di cure sanitarie tempestive» scrive uno degli autori Rob Aldridge dell’Institute of Health Informatics dell’University College of London. «In un sistema universalistico come è il nostro sistema sanitario, l’accesso è garantito è tutti» conclude Ciantia «Quindi, vanno rimossi tutti gli ostacoli che impediscono a chi ne ha bisogno di accedervi». L’hashtag della giornata è #GRF20, il sito web www.bancofarmaceutico.org

La XX Giornata di raccolta del Farmaco, l’iniziativa del Banco Farmaceutico quest’anno durerà fino a lunedì 10 febbraio e consentirà a chiunque di dare il proprio contributo nella lotta alla povertà sanitaria donando un farmaco presso le cinquemila farmacie aderenti, riconoscibili dalla locandina GRF (presenti sul sito bancofarmaceutico.org).

Servono soprattutto farmaci per il sistema nervoso, per il tratto alimentare e metabolico, per l’apparato muscolo-scheletrico e per l’apparato respiratorio. «Saranno comunque i farmacisti a consigliare i cittadini» spiega il direttore Generale del Banco Farmaceutico Filippo Ciantia «Perché il Banco trasmette alle varie farmacie le richieste raccolte dagli enti che assistono le persone in difficoltà economica in quel territorio». Una donazione a chilometro zero, ad opera del cittadino che dona e recupera (vengono raccolte, infatti, anche le confezioni integre di farmaci prescritti e non utilizzati, come previsto dalla Legge n. 166 del 19 agosto 2016 "Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi").

Secondo il 7° Rapporto sulla Povertà Sanitaria redatto dal Banco Farmaceutico, la richiesta di medicinali da parte degli oltre 1700 enti caritatevoli aderenti è cresciuta, in 7 anni del 28%. Nel 2019, si è raggiunto il picco di richieste, pari a 1.040.607 confezioni di medicinali e 479mila gli italiani non hanno avuto accesso al sistema sanitario e si sono rivolti a un ente assistenziale per potersi curare.

L’iniziativa del Banco Farmaceutico realizza «un’alleanza tra tutti gli attori della filiera del farmaco» spiega il presidente Ciantia. Infatti, l’anno scorso sono state donate dai cittadini 421.904 confezioni di medicinali (pari a un valore di 3.069.595 euro), 1 milione sono state donate dalle aziende farmaceutiche e oltre 200mila sono stati i farmaci del recupero. Quel che è più importante, dice Ciantia, è «la diffusa rete di vicinanza e di ascolto verso i bisognosi che riesce a intercettare chi sfugge al sistema. Una rete di solidarietà sociale indispensabile». Che aiuta i più vulnerabili, come i senza una fissa dimora, il cui numero nel Regno Unito è triplicato in pochi anni. Secondo il rapporto Ocse, in Italia erano 50.724 (0,08% della popolazione) nel 2014, anno a cui risalgano gli ultimi dati. «Uno studio recentemente apparso su Lancet» spiega Ciantia «definisce i senza tetto un barometro di giustizia sociale». In queste persone, i decessi non sono dovuti solo a droga, suicidio e alcol, ma anche a malattie come malattie cardiache, respiratorie, cancro, croniche ed evitabili. «Una su tre delle morti tra persone senza fissa dimora nel nostro studio erano dovute a cause suscettibili di cure sanitarie tempestive» scrive uno degli autori Rob Aldridge dell’Institute of Health Informatics dell’University College of London. «In un sistema universalistico come è il nostro sistema sanitario, l’accesso è garantito è tutti» conclude Ciantia «Quindi, vanno rimossi tutti gli ostacoli che impediscono a chi ne ha bisogno di accedervi». L’hashtag della giornata è #GRF20, il sito web www.bancofarmaceutico.org