"La chiusura del Centro per la rilevazione del danno biologico da patologie compatibili con il mobbing creerebbe un forte vuoto nell'assistenza ai cittadini - ha spiegato Cordaro - Centinaia di persone si sono già prenotate presso il Cup regionale e attendono di iniziare l'accertamento clinico. Sarebbe estremamente importante garantire la vita dei Centri anti-mobbing definendone una gestione regionale separata, in grado di poter garantire una adeguata e continuativa attività clinica inter-territoriale slegandola dai problemi specifici delle Aziende Sanitarie".
Il Centro ha un'affluenza elevata. "All'inizio ogni settimana c'erano circa 10 nuovi accessi - ha continuato il Direttore Cordaro - numero che non siamo riusciti a garantire vista l'esiguità del personale dedicato. L'attività ha perciò dovuto attestarsi a circa cinque nuovi accessi settimanali, definendo per cui una lista d'attesa di quasi sette mesi".
Il 70% degli utenti proviene da Roma e dalle Province del Lazio, mentre il restante 30% da tutto il territorio nazionale, in particolare da Sud e isole. Dal 2007 al 2010 sono state effettuate circa 5000 prestazioni sanitarie e sono state chiuse oltre un migliaio di certificazioni consegnate agli utenti. Il Centro, oltre a dare una certificazione conclusiva, fornisce anche sostegno psicologico.