Ciò è quanto è venuto fuori da uno studio sui ritmi cardiaci che regolano il ciclo sonno-veglia, presentata a un seminario sull'obesità dell'Istituto Garvan di Melbourne.
La ricerca, esposta dal biologo chimico Gad Asher dell'Istituto di Scienza Weizman di Israele, ha scoperto che ogni cellula del corpo ha un suo "orologio cardiaco".
Inoltre, ha rivelato un legame tra i turbamenti del ciclo, tipici di chi lavora in turni di notte, e i disturbi metabolici.
Secondo Asher dormire otto ore a notte e mangiare di giorno può essere importante nel controllare il peso quanto la dieta e l'esercizio.
L'equipe di studiosi ha messo in risalto che una proteina legata all'invecchiamento e al metabolismo, chiamata Sirt1, è "l'anello mancante" fra gli orologi circadiani e il metabolismo e sarebbe un fattore in disturbi metabolici come obesità e diabete tipo 2. Si tratta di una conclusione che ha confermato uno studio australiano in base al quale chi fa turni di notte, mangia a notte tarda e dorme durante il giorno, è più suscettibile all'obesità.
Lo studio della Scuola di Psicologia e Psichiatria dell'Università Monash di Melbourne, anch'esso presentato al seminario, ha indicato che dopo pochi giorni di sonno inadeguato, gli ormoni dell'appetito leptina e grelina stimolano un appetito accresciuto.