Le donne sono più espressive degli uomini e tendono a manifestare maggiormente sentimenti ed emozioni: chi pensa a questa affermazione come una verità scientifica deve sapere che in realtà è più che altro un luogo comune.

Uno studio pubblicato su Plos One ha tentato proprio di approfondire l’argomento andando a indagare e quantificare, per quanto possibile, l’espressività facciale di uomini e donne, in risposta alle emozioni. Nello studio in questione è stato chiesto a 2106 volontari di diverse nazionalità (Francia, Germania, Cina, Stati Uniti) di visionare alcuni video pubblicitari e durante la visione è stata registrata, tramite una web cam, l’espressione facciale dei volontari che è stata successivamente analizzata da un software, messo a punto proprio per effettuare un riconoscimento facciale.

LE DONNE CHE SORRIDONO DI PIU’ SONO QUELLE AMERICANE

Dall’analisi dei dati acquisiti è emerso che le donne non sono universalmente più espressive dei maschi, ma sicuramente sono più inclini al sorriso (hanno sorriso per il 26% del tempo contro il 19,7% della controparte maschile) e che le più sorridenti sono le americane. È anche vero che i volontari compresi nello studio sapevano di essere filmati e che le loro espressioni facciali sarebbero state minuziosamente riprese e questo potrebbe aver influito non poco sulla reale spontaneità delle reazioni registrate.

Misurare le espressioni facciali in risposta a uno stimolo video, non necessariamente significa «testare» l’espressività emotiva di un individuo. A tal proposito ci tiene infatti a specificare Alberto Pellai medico e psicoterapeu¬ta dell’età evolutiva, ricercatore presso il dipartimento di scienze bio¬mediche del¬ l’Università degli Studi di Milano: «Per rispondere emotivamente alle emozioni di chi ci sta di fronte occorre essere dentro a una relazione reale. I nostri neuroni specchio che sono deputati all’empatia, ovvero a sentire quello che sente l’altro, si attivano molto di più in presenza e soprattutto quando il soggetto sa di doversi prendere cura dell’altro e perciò deve sintonizzarsi con l’altrui sentire emotivo. Può essere quindi che come scritto nell’articolo, ci sia un bias nella struttura dello studio».

Perché questo luogo comune?

Viene da chiedersi però, come mai sia così comune pensare che le donne siano più espressive degli uomini? E soprattutto la loro propensione al sorriso è collegata in qualche modo al ruolo di accudimento che da sempre ricoprono nella storia? La risposta arriva ancora una volta dal dottor Pellai:« Il sorriso è l’elemento chiave della cooperazione: cooperare significa vedere nell’altro un alleato e non un nemico. Da sempre le donne sono più propense alla cooperazione perché nell’evoluzione dell’essere umano sono state deputate a compiti di accudimento e cura della prole, compiti che vengono meglio assolti all’interno di un assetto collaborativo con le persone che ci stanno a fianco. Nell’uomo invece si sono attivate, per la sopravvivenza, le funzioni soprattutto competitive e agonistiche: uscire e cacciare, combattere per procacciarsi il cibo non necessariamente porta a scegliere la via della cooperazione, bensì quella della competizione».

Se spesso le donne affrontano anche le situazioni più complesse con il sorriso anziché a muso duro, quindi, è anche una questione evoluzionistica.


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