E' in questa situazione di emergenza che oggi, 14 giugno, Giornata mondiale delle donazioni di sangue voluta dall'Oms, la Polizia di Stato e Il Messaggero hanno deciso di scendere in campo.
SOLIDARIETA'
Dalle 8 alle 11 un'autoemoteca sosterà davanti alla sede del giornale in via del Tritone, a due passi da piazza di Spagna e dalla metro Barberini, per accogliere tutti coloro che vorranno donare (a digiuno, lo ricordiamo, chi vuole può anche prenotarsi segreteria@donatorinati.it) e per illustrare gli aspetti di una scelta di civiltà e solidarietà che permette anche di tenere sotto controllo la propria salute: ogni donatore riceverà infatti a casa l'esito delle numerose analisi effettuate contestualmente alle donazioni destinate al Centro di emotrasfusione del Gemelli.
A mobilitarsi, con il sostegno della redazione del Messaggero, sarà l'associazione DonatoriNati della Polizia presieduta da Claudio Saltari: «Puntiamo a diffondere una sempre maggiore cultura della donazione, soprattutto fra i giovani. Come poliziotti e come donatori sentiamo questa esigenza con un ulteriore dovere civico nei confronti dei cittadini».
Il capo della Polizia, Franco Gabrielli, e Claudio Saltari
L'invito vale anche per chi non ha intenzione o non può donare: parlando con i volontari di DonatoriNati magari lo farà in una prossima occasione dopo aver appreso che il Lazio riesce storicamente a fronteggiare la necessità di sangue solo grazie alle continue compensazioni di regioni virtuose (guida il Piemonte con il 32% di cessioni) e che i mesi estivi sono all'insegna della costante emergenza per il calo delle donazioni, come sanno bene al Gemelli la cui equipe diretta da Gina Zini accoglierà mercoledì i volontari sul mezzo del Centro regionale sangue.
L'EMERGENZA
Una situazione allarmante sottolineata dal Centro nazionale sangue: in controtendenza europea, nel 2016 i donatori italiani sono stati 1 milione e 688mila, 40mila in meno (-2.3%) dell'anno prima e cifra più bassa dal 2011, mentre le persone che hanno ricevuto trasfusioni sono state 660mila (+3.7%). Il sistema Italia resta così in precario equilibrio solo grazie alla regioni più generose.