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Dieci video settimanali per aiutare le persone con il diabete a rimettersi in forma dopo la sedentarietà vissuta durante l’isolamento: sono le “Pillole settimanali contro l’inerzia motoria”, progetto di fitness metabolico che lavora sulla salute del metabolismo piuttosto che sul peso corporeo. Si tratta di un concetto relativamente nuovo, pensato particolarmente adeguato alla prevenzione e alla gestione di malattie metaboliche attraverso l’attività fisica aerobica di intensità moderata.

Le dieci lezioni, una alla settimana, sono pubblicate ogni lunedì sulle pagine Facebook di Diabete Italia , gli organizzatori dell’iniziativa, finanziata da Novo Nordisk. I video saranno poi resi disponibili in modo permanente sui siti istituzionali sia di Diabete Italia sia di ANIAD.

«L’importanza dell’esercizio fisico per la prevenzione del diabete tipo 2, ma anche come parte integrante della terapia per le persone con diabete tipo 1 è noto, ma, nonostante ciò, risulta ancora particolarmente difficile motivare le persone a modificare il proprio stile di vita», dice Concetta Suraci, Presidente di Diabete Italia. «Con questo progetto vogliamo far capire alle persone con diabete che anche l’esecuzione di esercizi semplici svolti in casa e senza particolari ausili può fare la differenza e, al contempo, vogliamo mettere a disposizione uno strumento facilmente accessibile».

L’attività fisica praticata con regolarità è uno strumento potente per ridurre il rischio di sviluppare diabete e per far regredire la sindrome metabolica. «È dimostrato che l’attività fisica, se praticata costantemente, è un importante strumento di prevenzione per numerose malattie croniche - afferma Marcello Grussu, Presidente nazionale di ANIAD – Nonostante ciò nel nostro Paese, il 40 per cento della popolazione risulta completamente sedentaria e solo circa il 30 per cento svolge una qualche attività fisica. Purtroppo, questi numeri sono simili anche a livello europeo e mondiale, motivo per cui da tempo molte iniziative delle associazioni, istituzioni politiche e sanitarie, componenti del mondo scientifico e aziende sono volte a cercare di invertire questa tendenza».

Dieci video settimanali per aiutare le persone con il diabete a rimettersi in forma dopo la sedentarietà vissuta durante l’isolamento: sono le “Pillole settimanali contro l’inerzia motoria”, progetto di fitness metabolico che lavora sulla salute del metabolismo piuttosto che sul peso corporeo. Si tratta di un concetto relativamente nuovo, pensato particolarmente adeguato alla prevenzione e alla gestione di malattie metaboliche attraverso l’attività fisica aerobica di intensità moderata.

Le dieci lezioni, una alla settimana, sono pubblicate ogni lunedì sulle pagine Facebook di Diabete Italia , gli organizzatori dell’iniziativa, finanziata da Novo Nordisk. I video saranno poi resi disponibili in modo permanente sui siti istituzionali sia di Diabete Italia sia di ANIAD.

«L’importanza dell’esercizio fisico per la prevenzione del diabete tipo 2, ma anche come parte integrante della terapia per le persone con diabete tipo 1 è noto, ma, nonostante ciò, risulta ancora particolarmente difficile motivare le persone a modificare il proprio stile di vita», dice Concetta Suraci, Presidente di Diabete Italia. «Con questo progetto vogliamo far capire alle persone con diabete che anche l’esecuzione di esercizi semplici svolti in casa e senza particolari ausili può fare la differenza e, al contempo, vogliamo mettere a disposizione uno strumento facilmente accessibile».

L’attività fisica praticata con regolarità è uno strumento potente per ridurre il rischio di sviluppare diabete e per far regredire la sindrome metabolica. «È dimostrato che l’attività fisica, se praticata costantemente, è un importante strumento di prevenzione per numerose malattie croniche - afferma Marcello Grussu, Presidente nazionale di ANIAD – Nonostante ciò nel nostro Paese, il 40 per cento della popolazione risulta completamente sedentaria e solo circa il 30 per cento svolge una qualche attività fisica. Purtroppo, questi numeri sono simili anche a livello europeo e mondiale, motivo per cui da tempo molte iniziative delle associazioni, istituzioni politiche e sanitarie, componenti del mondo scientifico e aziende sono volte a cercare di invertire questa tendenza».