È allarme a livello globale per la vendita online di farmaci illegali e spesso contraffatti. Un fenomeno in crescita, tanto che in Italia sono ad oggi 500 i siti chiusi ed in quattro anni - dal 2014 al 2017 - sono state sequestrate 2,5 milioni di confezioni di medicinali illegali. I dati arrivano dai Carabinieri della salute Nas, che hanno fatto il punto nell'ambito del G7 Salute a Milano. Enorme il giro d'affari di questo business, pari solo in Italia, secondo le stime dei Nas, a 21 milioni di dollari in un anno.
I siti web legalmente autorizzati alla vendita di farmaci online «sono meno dell'1% e sono ad oggi 500 i siti chiusi con server in Italia; il 99% dei farmaci che circolano online sono di qualità dubbia, con grandi rischi per chi li acquista», ha affermato il direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Mario Melazzini. Solo nel 2016, ha rilevato, «sono state sequestrate 344.615 unità di medicinali, anche cosiddetti integratori che contenevano in realtà sostanze e principi attivi pericolosi».
Dal 2013 esiste inoltre un database-banca dati sui furti dei farmaci, per registrare tutti i furti e la perdita di medicinali
sul territorio e nelle varie fasi del percorso di un farmaco. Proprio il tema della sicurezza e della contraffazione dei
farmaci «è divenuto un tema globale: è una una nuova sfida da vincere rafforzando la cooperazione nternazionale», ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, secondo la quale l'obiettivo è «rafforzare la cooperazione internazionale e la vicinanza tra le varie agenzie europee, e anche lavorare sulle best practice e individuare i nuovi fattori di rischio dalla contraffazione online alla contraffazione sui nuovi farmaci».
Si tratta di un fenomeno che «mette a repentaglio la salute dei cittadini: in quattro anni, dal 2014 al 2017 sono state infatti sequestrate circa 2,5 milioni di confezioni di farmaci illegali e quattro milioni di fiale e compresse», ha precisato il generale Adelmo Lusi, comandante dei Carabinieri del Nas. Grave, ha detto, anche il fenomeno dei furti di medicinali in ospedali e farmacie, tuttavia in calo dal 2016. A testimoniare la gravità del fenomeno anche il rappresentante dell'ente statunitense per i farmaci Fda, Daniel Burke: «Negli Stati Uniti, le aziende Google, Amazon e Microsoft ci hanno fatto guerra perché non volevano dare i dati necessari alle nostre inchieste legali relative ai siti web che vendono farmaci illegali o contraffatti», ha detto. Alla fine, «la Corte Suprema Usa ci ha dato ragione, ma spero che in futuro avremo collaborazione da tali società, perché proprio queste società nascondono i dati
relativi alle farmacie illegali online». Infatti, ha concluso, «molti di questi siti web illegali “parlano” tra loro
attraverso forum su internet e sarebbe importante individuarli».