Si può fare un regalo alla propria mamma nel giorno della sua festa e allo stesso tempo donare una speranza a moltissime altre donne, mamme e future mamme.

IN CALO I DECESSI PER TUMORE MA LE DONNE SI AMMALANO DI PIU’

Domenica, in occasione della Festa della Mamma, 20mila volontari dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) distribuiranno in oltre 3.600 l’Azalee della Ricerca a fronte di una donazione di 15 euro.

LA PROTEINA AMICA CHE COMBATTE IL TUMORE MAMMARIO

Si tratta dello storico appuntamento che Airc dedica ogni anno per la raccolta fondi da destinare ai migliori progetti di prevenzione, diagnosi e cura dei tumori femminili. Insieme alle piantine di azalea, i volontari Airc distribuiranno anche una speciale Guida con preziose informazioni in tema di cure: dagli elementi da valutare nella scelta delle strutture a cui affidarsi fino alla presentazione delle nuove «breast unit», centri interdisciplinari di senologia che rappresentano una nuova opportunità di cura e assistenza per affrontare il tumore al seno con gruppi di specialisti dedicati.

WORLD CANCER DAY: PREVENZIONE E AMBIENTI SANI PER BATTERE IL MALE

LO SCORSO ANNO IN ITALIA 65MILA DONNE SONO STATE COLPITE DA UN TUMORE FEMMINILE

Nel 2016, in Italia, oltre 65mila donne sono state colpite da un tumore al seno o agli organi riproduttivi. Il cancro al seno è il più frequente, con circa 50mila nuove diagnosi, ma è anche la patologia per la quale, negli ultimi due decenni, la ricerca ha ottenuto i migliori risultati portando la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi dal 78 all’85,5%.

CANCRO AL SENO: C’E’ UNA ALTERAZIONE CHE RESISTE AI FARMACI

Un traguardo importante, ma ancora lontano dal 100%, soprattutto se si considera l’aumento dell’incidenza del tumore al seno nella fascia di età 30-40 anni: sono infatti circa 3mila le giovani donne ogni anno sottoposte a protocolli di cura per questa malattia.

TERAPIA MANTENIMENTO DOPO CANCRO AL SENO AUMENTA OSTEOPOROSI

I tumori ginecologici interessano, invece, più di 15mila pazienti. Mentre per endometrio e cervice uterina la sopravvivenza a cinque anni ha registrato una crescita costante arrivando rispettivamente al 76% e al 68%, resta ancora molto da fare per combattere il tumore all’ovaio, su cui si stanno concentrando gli sforzi di molti ricercatori.

CARCINOMA OVARICO COLPISCE 22MILA DONNE OGNI ANNO IN TUTTO IL MONDO

Anna Bagnato, ricercatrice AIRC, alla guida del laboratorio di Modelli preclinici e nuovi agenti terapeutici dell’Istituto nazionale tumori Regina Elena di Roma, è da anni in prima linea nella ricerca di nuovi trattamenti contro il carcinoma ovarico che ogni anno colpisce circa 225mila donne, di cui solo meno della metà sopravvive oltre i 5 anni.

TUMORE OVARICO SUBDOLO E SILENTE: L’IMMUNOTERAPIA

Oggi la ricerca è focalizzata sulla messa a punto e sull’identificazione di combinazioni di farmaci capaci di abbattere le resistenza del tumore. «Questo è uno degli obiettivi della mia ricerca ed è attualmente la più importante sfida da affrontare per cercare di sconfiggere il carcinoma ovarico. Grazie ad Airc, ad esempio, abbiamo scoperto che la combinazione di Macitentan, farmaco approvato per il trattamento dell’ipertensione arteriosa polmonare, con i chemioterapici è in grado di sensibilizzare nuovamente il tumore ai farmaci». Le ultime novità nella lotta a questo big killer delle donne vanno proprio in questa direzione.

TUMORE OVARICO DONNE PIU’ PROTETTE CON TEST GENETICO

IL CANCRO AL SENO E’ UN «TUMORE FEMMINILE» CHE PUO’ COLPIRE ANCHE GLI UOMINI

Il tumore alla mammella è comunemente considerato una malattia femminile. In realtà anche gli uomini possono esserne colpiti, seppure in misura minore. Airc è impegnata anche su questo fronte. Infatti, è stato recentemente pubblicato sul Journal of Clinical Oncology, uno studio condotto dall’Università La Sapienza di Roma e dall’Università di Cambridge che ha individuato il fattore che modula il rischio di sviluppare il tumore della mammella e della prostata negli uomini portatori di una particolare mutazione genetica.

La ricerca potrà servire alla prevenzione e alla diagnosi precoce. In particolare i ricercatori hanno individuato una serie polimorfismi genetici, cioè variazioni dei singoli nucleotidi, le unità che compongono la molecola di DNA, legati al rischio tumore della mammella e alla prostata. Così è stato possibile sviluppare un modello statistico, PRS (Polygenic Risk Score), che consente di predire il rischio di sviluppare il tumore della mammella e della prostata in uomini portatori di mutazioni nei geni BRCA1e BRCA2.

Nella pratica clinica questa stratificazione potrebbe permettere di sorvegliare ciascun individuo secondo il proprio rischio personale, riservando controlli maggiori agli individui ad alto rischio ovvero ad alto PRS.


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