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In inverno la gastroenterite che si presenta tipicamente con vomito e diarrea più o meno intensi, è spesso sostenuta da virus che si trasmettono soprattutto per via aerea, ovvero attraverso il contatto con le goccioline di saliva soprattutto negli ambienti chiusi e affollati o attraverso il contatto con mani contaminate da tali secrezioni, non debitamente lavate.

Quali farmaci per affrontare la gastroenterite?

Quando ci si ritrova con vomito e diarrea la prima tentazione è di bloccare i sintomi e quindi si ricorrere all’uso di antiemetici e antidiarroici. In realtà il primo obiettivo del paziente con gastroenterite dovrebbe essere quello di non disidratarsi perché un vomito così come una diarrea importante e profusa, determinano una grande perdita di liquidi. Bisognerebbe bere a piccoli sorsi, meglio se sorbendo da un cucchiaino, una soluzione reidratante. Questa regola vale per adulti e bambini. Una volta che ci si è assicurati che non c’è pericolo di disidratazione si può passare a trattare il vomito e\o la diarrea.

Antiemetici

Per quel che riguarda gli antiemetici è bene ricordare che per farmaci come il domperidone non esistono evidenze importanti che sia in grado di bloccare il vomito. Per la metoclopramide, invece, l’utilizzo è raccomandato solo dietro prescrizione medica, per via dei possibili effetti collaterali. Di una qualche utilità e privi di effetti collaterali significativi anche nella popolazione pediatrica, gli integratori a base di zenzero. Spesso si ritiene che l’uso dei probiotici o fermenti lattici possa essere di sollievo anche nel vomito: «I probiotici sono microrganismi, soprattutto batteri, anche se talvolta nelle diverse formulazioni sono presenti anche lieviti e prebiotici, viventi e attivi particolarmente utili in quanto rafforzano l’ecosistema intestinale ripristinandone l’equilibrio della flora batterica. Non sono di nessuna efficacia, però, in caso di vomito» chiarisce Alessandro Rossi, medico di medicina generale e membro della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG).

Antidiarroici

Fra i più utilizzati per bloccare questo sintomo sicuramente la loperamide, molto usata, ma non adatta alla popolazione pediatrica. Gli antidiarroici a base di loperamide sono inutili se non dannosi, se la gastroenterite è sostenuta da batteri come l’escherichia coli o la salmonella. Per i bambini, ma anche per gli adulti può essere d’aiuto ricorrere all’assunzione di racacedotril. «L’uso degli antidiarroici si rivela particolarmente opportuno nelle gastroenteriti caratterizzate da diarrea secretiva nei pazienti a rischio disidratazione e per diarree particolarmente gravose e prolungate.- Commenta ancora il dottor Rossi che ammonisce - Un abuso di loperamide può comportare una stipsi da rimbalzo e il suo uso è controindicato nei pazienti con ostruzione intestinale e in quelli con malattie dell’apparato respiratorio. Il racecadodril ha un’azione simile alla loperamide pur agendo su recettori diversi. Oltre alla possibilità di utilizzarlo nella popolazione pediatrica non è gravato da effetti collaterali particolarmente rilevanti. Non è tuttavia un farmaco da banco e quindi è da assumersi solo dietro prescrizione medica».

Per quanto riguarda i probiotici la loro assunzione può ridurre la durata della diarrea, anche se a riguardo, si consiglia il consumo giornaliero di formulazioni che contengono almeno un miliardo di cellule probiotiche vitali.

Quando serve il ricorso agli antibiotici per la cura della diarrea

Ci sono dei casi di diarrea che per guarire richiedono l’utilizzo degli antibiotici come spiega ancora il dottor Rossi, che all’interno della SIMG si occupa soprattutto di antibioticoresistenza: «L’uso degli antibiotici si rende spesso necessario in caso di gastroenteriti batteriche. In questo caso il medico prescriverà l’antibiotico più appropriato in relazione alla sintomatologia e alla presenza di febbre. È importante che il paziente annoti colore e/o presenza di sangue o muco nelle feci, informazioni molto utili al medico per la diagnosi e la scelta terapeutica più appropriata».

«Utili nelle diarree persistenti e/o resistenti a terapia antibiotica empirica, coprocultura con antibiogramma al fine di impostare una terapia mirata» conclude il dottor Rossi.


In inverno la gastroenterite che si presenta tipicamente con vomito e diarrea più o meno intensi, è spesso sostenuta da virus che si trasmettono soprattutto per via aerea, ovvero attraverso il contatto con le goccioline di saliva soprattutto negli ambienti chiusi e affollati o attraverso il contatto con mani contaminate da tali secrezioni, non debitamente lavate.

Quali farmaci per affrontare la gastroenterite?

Quando ci si ritrova con vomito e diarrea la prima tentazione è di bloccare i sintomi e quindi si ricorrere all’uso di antiemetici e antidiarroici. In realtà il primo obiettivo del paziente con gastroenterite dovrebbe essere quello di non disidratarsi perché un vomito così come una diarrea importante e profusa, determinano una grande perdita di liquidi. Bisognerebbe bere a piccoli sorsi, meglio se sorbendo da un cucchiaino, una soluzione reidratante. Questa regola vale per adulti e bambini. Una volta che ci si è assicurati che non c’è pericolo di disidratazione si può passare a trattare il vomito e\o la diarrea.

Antiemetici

Per quel che riguarda gli antiemetici è bene ricordare che per farmaci come il domperidone non esistono evidenze importanti che sia in grado di bloccare il vomito. Per la metoclopramide, invece, l’utilizzo è raccomandato solo dietro prescrizione medica, per via dei possibili effetti collaterali. Di una qualche utilità e privi di effetti collaterali significativi anche nella popolazione pediatrica, gli integratori a base di zenzero. Spesso si ritiene che l’uso dei probiotici o fermenti lattici possa essere di sollievo anche nel vomito: «I probiotici sono microrganismi, soprattutto batteri, anche se talvolta nelle diverse formulazioni sono presenti anche lieviti e prebiotici, viventi e attivi particolarmente utili in quanto rafforzano l’ecosistema intestinale ripristinandone l’equilibrio della flora batterica. Non sono di nessuna efficacia, però, in caso di vomito» chiarisce Alessandro Rossi, medico di medicina generale e membro della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG).

Antidiarroici

Fra i più utilizzati per bloccare questo sintomo sicuramente la loperamide, molto usata, ma non adatta alla popolazione pediatrica. Gli antidiarroici a base di loperamide sono inutili se non dannosi, se la gastroenterite è sostenuta da batteri come l’escherichia coli o la salmonella. Per i bambini, ma anche per gli adulti può essere d’aiuto ricorrere all’assunzione di racacedotril. «L’uso degli antidiarroici si rivela particolarmente opportuno nelle gastroenteriti caratterizzate da diarrea secretiva nei pazienti a rischio disidratazione e per diarree particolarmente gravose e prolungate.- Commenta ancora il dottor Rossi che ammonisce - Un abuso di loperamide può comportare una stipsi da rimbalzo e il suo uso è controindicato nei pazienti con ostruzione intestinale e in quelli con malattie dell’apparato respiratorio. Il racecadodril ha un’azione simile alla loperamide pur agendo su recettori diversi. Oltre alla possibilità di utilizzarlo nella popolazione pediatrica non è gravato da effetti collaterali particolarmente rilevanti. Non è tuttavia un farmaco da banco e quindi è da assumersi solo dietro prescrizione medica».

Per quanto riguarda i probiotici la loro assunzione può ridurre la durata della diarrea, anche se a riguardo, si consiglia il consumo giornaliero di formulazioni che contengono almeno un miliardo di cellule probiotiche vitali.

Quando serve il ricorso agli antibiotici per la cura della diarrea

Ci sono dei casi di diarrea che per guarire richiedono l’utilizzo degli antibiotici come spiega ancora il dottor Rossi, che all’interno della SIMG si occupa soprattutto di antibioticoresistenza: «L’uso degli antibiotici si rende spesso necessario in caso di gastroenteriti batteriche. In questo caso il medico prescriverà l’antibiotico più appropriato in relazione alla sintomatologia e alla presenza di febbre. È importante che il paziente annoti colore e/o presenza di sangue o muco nelle feci, informazioni molto utili al medico per la diagnosi e la scelta terapeutica più appropriata».

«Utili nelle diarree persistenti e/o resistenti a terapia antibiotica empirica, coprocultura con antibiogramma al fine di impostare una terapia mirata» conclude il dottor Rossi.