Il bambino piccolo che ha da poco conquistato la capacità di camminare, spesso, se osservato attentamente ha le gambine che nella forma ricordano una parentesi. In pratica è come se le ginocchia fossero separate da uno spazio maggiore rispetto al normale. In quasi tutti i bambini è ravvisabile una fase di varismo, che tende poi a progredire verso una fase di valgismo. Le ginocchia, prima troppo lontane, tendono successivamente a sembrare più ravvicinate di quanto dovrebbero essere, assumendo una caratteristica forma a X. Questo passaggio è particolarmente evidente verso i tre anni. Successivamente, in maniera del tutto naturale, l’asse deviato prima verso l’esterno, poi verso l’interno, tende a tornare neutro.

Se il valgismo persiste

Può succedere, però, soprattutto se il bambino è in sovrappeso, che il valgismo non si corregga intorno ai 6-7 anni, ma che tenda a peggiorare. Quest’evenienza è più probabile anche se esiste una certa familiarità per il valgismo o il varismo. Il persistere del valgismo del ginocchio è dovuto a uno squilibrio transitorio dell'attività delle cartilagini di accrescimento che si trovano sulla superficie inferiore del femore e sulla superficie superiore della tibia, con una tendenza ad una crescita più rapida della parte interna del ginocchio rispetto a quella esterna. Non ci sono evidenze che la pratica di uno sport piuttosto che di un altro possa correggere il problema, plantari e calzature possono essere di aiuto anche se non vi è unanimità di opinioni in merito.

«Nel caso in cui l’evoluzione fisiologica non sia migliorativa e l’eventuale trattamento conservativo non produca alcun miglioramento è necessario passare all’intervento chirurgico per ripristinare il normale asse femore tibia ed evitare disturbi cartilaginei secondari a squilibri biomeccanici. In età pediatrica la tecnica chirurgica più utilizzata è l’epifisiodesi. Tale tecnica ha lo scopo di arrestare o rallentare temporaneamente la crescita di una cartilagine di accrescimento del femore o della tibia o di entrambi indirizzando la crescita in senso opposto alla deformità.- Chiarisce PierFrancesco Costici Primario Ortopedico Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma che aggiunge- In genere nella correzione del valgismo si esegue una epifisiodesi della fisi mediale del femore, mentre nella correzione del varismo si esegue una epifisiodesi della fisi laterale della tibia.L’approccio chirurgico è miniinvasivo e consiste nell’applicare una placca ad otto fissata con due viti a cavallo della cartilagine di accrescimento interessata, i tempi di recupero sono veloci, le placche si mantengono in situ fino alla correzione ottenuta. Tale tecnica è applicabile solo nella fase di accrescimento, una volta raggiunta la maturità ossea sarà necessario ricorrere ad interventi più complessi ed invasivi quali le osteotomie».

Varismo idiopatico e secondario

Se il varismo non regredisce si deve sospettare il suo essere secondario ad altre condizioni come il rachitismo, le displasie scheletriche, la malattia di BLOUNT che è caratterizzata da un difetto di accrescimento della parte interna dell’estremità prossimale della tibia che causa una progressiva deformità delle gambe che si incurvano al di sotto del ginocchio.

«Blount ha distinto due varietà: il tipo infantile che insorge tra il primo e il terzo anno di vita e il tipo adolescenziale che insorge dopo i sette anni. Il tipo infantile è il più comune, colpisce solitamente i bambini obesi che cominciano precocemente a camminare. Il decorso della malattia, progressivo è caratterizzato da un crescente varismo della tibia ed è di solito bilaterale. Il trattamento segue le regole sopra descritte» conclude l’esperto.