È la seconda causa di cecità al mondo. In Italia, sono un milione le persone affette da questa seria patologia con una prevalenza di circa il 2,5 % nella popolazione sopra i 40 anni di età. Chiamato anche “silenzioso ladro della vista”, il glaucoma è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce il nervo ottico, non si manifesta con particolari disturbi se non quando è troppo tardi. Al glaucoma è dedicata la settimana dall’8 al 14 marzo, con numerose iniziative in tutta Italia, tra cui gazebo in 60 città dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità IAPB Italia onlus e circa 30mila visite gratuite, solo per chi non si è mai fatto visitare prima, offerte dai Medici Oculisti italiani (le visite possono essere svolte anche nelle settimane successive, fino ad esaurimento posti. Tutte le informazioni e l’elenco degli Oculisti aderenti all’iniziativa sono reperibili sul sito www.settimanaglaucoma.it).
Se non diagnosticata, la malattia procede lentamente, portando a un’atrofia del nervo ottico e, quindi, a una progressiva riduzione del campo visivo. Un segnale cui prestare attenzione, indice di questo processo in atto, è la pressione intraoculare che andrebbe misurata regolarmente a partire da un certa età, nel corso di una visita oculistica completa che, grazie a esami strumentali non invasivi, controlli la pressione dell’occhio (pressione intraoculare), l’aspetto del nervo ottico, il campo visivo e la valutazione del disco ottico. La terapia del glaucoma si basa sull’utilizzo di colliri tutti i giorni. Se tale terapia non fosse efficace nel controllare la pressione intraoculare, può essere necessario il ricorso alla chirurgia o al laser.
«Basta una visita oculistica completa per diagnosticare una malattia oculare che spesso non dà sintomi nelle fasi iniziali, ma può danneggiare irreparabilmente il campo visivo, facendolo restringere sino alla cecità» spiega Luciano Quaranta, professore ordinario di oftalmologia presso l’Università degli studi di Pavia e direttore della Clinica Oculistica della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo. «Per questo è buona norma sottoporsi ad una visita oculistica verso i 40 anni o anche prima se c’è una familiarità per glaucoma e programmare altri controlli con cadenza biennale fino ai 60 anni e poi con cadenza annuale visto che la frequenza del glaucoma aumenta progressivamente con l’età».
Ma per chi ha già avuto una diagnosi e deve convivere con questa malattia è importante poter contare su consigli pratici che possano aiutare a superare le difficoltà che si incontrano nella vita di tutti i giorni. Per questo, l’Osvi Osservatorio per la Salute della Vista ha redatto le «Dispense del glaucoma. Guida pratica per la vita quotidiana dei pazienti»: una raccolta a puntate in cinque numeri che affronta i temi più importanti e utili per i pazienti, scaricabile nel sito WWW.OSVI.IT nelle pagine “Speciale Glaucoma” https://www.osvi.it/il-glaucoma.html
I dati Osvi mostrano le problematiche che limitano il ricorso ai colliri: il 14% segnala che la goccia esce dall’occhio, il 9% ha difficoltà a mantenere l’occhio aperto e un altro 9% dichiara di aver bisogno necessariamente di qualcuno che l’aiuti. Instillare correttamente i colliri non è una cosa così semplice, specie se bisogna farlo da soli e specie per gli anziani affetti da glaucoma ai quali vengono prescritti diversi colliri ogni giorno. Nel sito di Osvi è visibile anche un video educazionale in cui un oftalmologo illustra le regole da seguire prima, durante e dopo l’instillazione mentre una paziente esegue la procedura corretta.
È la seconda causa di cecità al mondo. In Italia, sono un milione le persone affette da questa seria patologia con una prevalenza di circa il 2,5 % nella popolazione sopra i 40 anni di età. Chiamato anche “silenzioso ladro della vista”, il glaucoma è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce il nervo ottico, non si manifesta con particolari disturbi se non quando è troppo tardi. Al glaucoma è dedicata la settimana dall’8 al 14 marzo, con numerose iniziative in tutta Italia, tra cui gazebo in 60 città dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità IAPB Italia onlus e circa 30mila visite gratuite, solo per chi non si è mai fatto visitare prima, offerte dai Medici Oculisti italiani (le visite possono essere svolte anche nelle settimane successive, fino ad esaurimento posti. Tutte le informazioni e l’elenco degli Oculisti aderenti all’iniziativa sono reperibili sul sito www.settimanaglaucoma.it).
Se non diagnosticata, la malattia procede lentamente, portando a un’atrofia del nervo ottico e, quindi, a una progressiva riduzione del campo visivo. Un segnale cui prestare attenzione, indice di questo processo in atto, è la pressione intraoculare che andrebbe misurata regolarmente a partire da un certa età, nel corso di una visita oculistica completa che, grazie a esami strumentali non invasivi, controlli la pressione dell’occhio (pressione intraoculare), l’aspetto del nervo ottico, il campo visivo e la valutazione del disco ottico. La terapia del glaucoma si basa sull’utilizzo di colliri tutti i giorni. Se tale terapia non fosse efficace nel controllare la pressione intraoculare, può essere necessario il ricorso alla chirurgia o al laser.
«Basta una visita oculistica completa per diagnosticare una malattia oculare che spesso non dà sintomi nelle fasi iniziali, ma può danneggiare irreparabilmente il campo visivo, facendolo restringere sino alla cecità» spiega Luciano Quaranta, professore ordinario di oftalmologia presso l’Università degli studi di Pavia e direttore della Clinica Oculistica della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo. «Per questo è buona norma sottoporsi ad una visita oculistica verso i 40 anni o anche prima se c’è una familiarità per glaucoma e programmare altri controlli con cadenza biennale fino ai 60 anni e poi con cadenza annuale visto che la frequenza del glaucoma aumenta progressivamente con l’età».
Ma per chi ha già avuto una diagnosi e deve convivere con questa malattia è importante poter contare su consigli pratici che possano aiutare a superare le difficoltà che si incontrano nella vita di tutti i giorni. Per questo, l’Osvi Osservatorio per la Salute della Vista ha redatto le «Dispense del glaucoma. Guida pratica per la vita quotidiana dei pazienti»: una raccolta a puntate in cinque numeri che affronta i temi più importanti e utili per i pazienti, scaricabile nel sito WWW.OSVI.IT nelle pagine “Speciale Glaucoma” https://www.osvi.it/il-glaucoma.html
I dati Osvi mostrano le problematiche che limitano il ricorso ai colliri: il 14% segnala che la goccia esce dall’occhio, il 9% ha difficoltà a mantenere l’occhio aperto e un altro 9% dichiara di aver bisogno necessariamente di qualcuno che l’aiuti. Instillare correttamente i colliri non è una cosa così semplice, specie se bisogna farlo da soli e specie per gli anziani affetti da glaucoma ai quali vengono prescritti diversi colliri ogni giorno. Nel sito di Osvi è visibile anche un video educazionale in cui un oftalmologo illustra le regole da seguire prima, durante e dopo l’instillazione mentre una paziente esegue la procedura corretta.