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Elettrodi, di quelli comunemente usati per esami clinici come l’elettromiografia e l’elettrocardiografia, da applicare sulla pelle come tatuaggi biodegradabili applicabili in ogni parte del corpo, anche il volto, e lavabili via con acqua e sapone.

Sensori sempre più sottili e leggeri, in cui connessioni e interconnessioni esterne sono integrate direttamente nel tatuaggio, che consente la crescita di peli e capelli. È questa la soluzione innovativa realizzata da un gruppo di ricercatori del centro IIT di Pontedera, insieme al gruppo di ricerca dell’Università degli Studi di Milano e alla Scuola Superiore S.Anna di Pisa. Gli autori dello studio, apparso sulla rivista Advanced Science, hanno creato i trasferibili ricorrendo ad una stampante a getto di inchiostro che utilizza inchiostri in grado di condurre l’elettricità, organici e compatibili con la pelle.

I nuovi elettrodi sono flessibili, in grado di aderire alla pelle conformandosi alle sue rugosità e realizzabili nella forma che meglio si adatta alle asperità dell’area del corpo dove devono essere applicati. Si tratta di sensori asciutti, che non richiedono l’applicazione di gel, e che riescono a trasmettere correttamente il segnale elettrico per 3 giorni. Al termine dell’utilizzo possono essere vengono lavati via con acqua e sapone, proprio come i comuni tatuaggi temporanei. Un bel vantaggio per pazienti e atleti che vanno monitorati per lunghi periodi.

«Il campo della cosiddetta “epidermal electronics”, ossia i dispositivi elettronici da indossare a diretto contatto con la pelle, é un campo di ricerca in fortissima espansione. I nostri elettrodi a tatuaggio, grazie alla scelta dei materiali e al processo di stampa usato, rappresentano uno sviluppo interessante anche perché low-cost e facili da applicare e utilizzare» chiosa Francesco Greco alla guida del tem di ricerca e ora all’University of Technology di Graz(Austria). «Varie aziende biomedicali europee hanno mostrato il loro interesse e stiamo attualmente lavorando con loro per far divenire i nostri tattoos dei veri e propri prodotti, disponibili sul mercato».

«Il nostro obiettivo per il futuro – racconta Laura Ferrari, prima autrice del paper – è continuare a fare ricerca per realizzare elettrodi tatuabili wireless con transistor integrati, per avere recezione e amplificazione del segnale nello stesso dispositivo».

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