ROMA - Uno studio italiano appena pubblicato dalla rivista "Human Reproduction" ha dimostrato che l'utilizzo di ovociti congelati nella fecondazione assistita è efficace come quello degli ovociti "freschi".

Secondo la ricerca, questa tecnica è la più indicata nel caso di donne che stanno per affrontare terapie che minano la fertilità.

Lo studio è stato condotto dal Centro di medicina della Riproduzione Genera di Roma in collaborazione con l'Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e l'Istituto Valenziano d'Infertilidad di Valencia.

Durante la ricerca, sono stati analizzati 486 trattamenti di fecondazione in vitro utilizzando ovociti congelati con la tecnica di vitrificazione in 450 coppie infertili. Dopo il trasferimento embrionario, sono stati ottenuti 128 parti (28,4% per paziente) e 147 bambini nati (1 bambino nato ogni 6 embrioni trasferiti). La tecnica funziona soprattutto su donne che hano meno di 38 anni e se si utilizzano più di otto ovociti.

"Questi dati sono sovrapponibili a quelli riportati utilizzando ovociti freschi - ha spiegato Filippo Ubaldi, direttore del Centro Genera e coordinatore dello studio - Questo apre nuovi orizzonti nella medicina della riproduzione offrendo la possibilità alle donne di preservare la propria fertilità sia nei casi drammatici di patologie tumorali in cui per sconfiggere la malattia devono essere effettuate chemio e radio terapie, sia quando la giovane donna in età fertile spesso suo malgrado si trova a dover posticipare la ricerca di un figlio".