I pazienti sieropositivi in terapia contro il virus Hiv (terapia antiretrovirale) non trasmettono l'infezione. Nemmeno se decidono di avere un rapporto sessuale senza preservativo. Una vera e propria svolta, emersa dai risultati dello studio «Partner», pubblicato sulla rivista «The Lancet» . Un obiettivo nemmeno immaginabile fino a qualche anno fa, raggiunto dopo anni di utilizzo dei farmaci che interrompono i meccanismi di cui il virus si serve per replicarsi e infettare nuove cellule. Segno che, oltre a cambiare il decorso della malattia, queste molecole stanno mutando anche le caratteristiche del contagio.

Hiv: se tenuto a bada con i farmaci non è trasmissibile

«L’evidenza è rivoluzionaria, poiché permette alle coppie di avere rapporti sessuali senza utilizzare il preservativo e alle persone positive all’Hiv di alleggerire il peso sociale dell’infezione - afferma Antonella D’Arminio Monforte, direttore della struttura complessa di malattie infettive dell’Asst Santi Paolo e Carlo e ordinario di malattie infettive all’Università di Milano -. La non trasmissibilità per via sessuale dell’infezione da Hiv da parte delle persone con una presenza indeterminabile di carica virale nel sangue non è però ancora completamente passata né tra le persone ammalate né nel resto della popolazione. E qualche riluttanza, dovuta soprattutto alla carente informazione, è ancora presente anche in ambito medico». Da qui l’idea di organizzare una conferenza congiunta tra Società di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), Italian Conference on Aids and antiviral Research (Icar) e associazioni di pazienti al Ministero della Salute. Al centro quello che gli esperti definiscono «U=U», espressione che sta per «undetectable=untransmittable». Ovvero: ciò che non può essere rilevato, non può nemmeno essere trasmesso.

Ecco perché il preservativo serve ancora

La ricerca, condotta osservando per due anni quasi mille coppie omosessuali campionate in 14 Paesi europei, ha dimostrato che le persone che assumono regolarmente farmaci antiretrovirali, pur avendo rapporti non protetti con partner mai a contatto con l'Hiv, non trasmettono l'infezione. Secondo gli autori, il ricorso alla terapia antiretrovirale, in grado di azzerare la carica dell’Hiv nel sangue, ha permesso di evitare oltre 470 contagi. Così si è scoperto che le persone sieropositive in cura non sono più in grado di trasmettere il virus. Detto ciò, l'indicazione a fare uso del preservativo rimane valida, soprattutto quando si hanno rapporti con partner occasionali. «Il rischio non è rappresentato più dalle persone in terapia, ma da quella quota di pazienti inconsapevoli, nel nostro Paese stimata attorno alle quindicimila unità», chiarisce Andrea Antinori, direttore sanitario dell'Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma e tra gli autori dello studio «Partner».

Il punto di vista dei pazienti

Le evidenze su «U=U» rappresentano dunque una nuova frontiera per le persone con l’Hiv. «Dall'inizio della pandemia tutte le persone affette si sono percepite come un pericolo per chi avevano vicino: partner o coniugi, genitori o figli, colleghi di lavoro o amici - spiega Massimo Oldrini, presidente della Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids (Lila) -. Questo risultato permette di scardinare lo stereotipo della pericolosità del sesso con le persone alle prese con l’HIv. A loro viene così riconsegnata una parte della vita importantissima come quella della sfera sessuale, da non più vivere con paura o vergogna».

Twitter @fabioditodaro