Un ampio studio multicentrico internazionale, in cui l’Italia ha svolto un ruolo fondamentale, ha identificato la causa genetica della più comune sindrome da alterazione cromosomica, la sindrome di DiGeorge, che colpisce un bambino su 4000. La scoperta che il gene, il CRKL, è il principale responsabile della comparsa di malformazioni congenite del rene e delle vie urinarie osservate nei pazienti è stata pubblicata sul New England Journal of Medicine.

Lo studio, condotto dal dottor Simone Sanna-Cherchi della Columbia University di New York, già al Gaslini, ha visto la partecipazione di molte unità Italiane di Nefrologia, coordinate dall’Istituto Giannina Gaslini di Genova per la parte pediatrica e dalle Università di Brescia e di Bari per gli adulti. Il contributo italiano è stato fondamentale per il reclutamento dei soggetti (oltre il 50% dei 2.600 soggetti con malformazioni congenite del rene e delle vie urinarie (congenital anomalies of kidney and urinary tract – CAKUT) e anche perché il Gaslini ha avuto un ruolo nel far partire il progetto.

La sindrome diGeorge

«Le malformazioni renali congenite rappresentano un problema diffuso ed invalidante: nell’insieme sono il 30% delle anomalie congenite riscontrate pre e post- nascita» ha spiegato il professor Francesco Scolari dell’Università di Brescia. Una di esse, quella di DiGeorge, è una malattia nota da tempo e che si associa a malformazioni a carico di vari organi, fra cui cuore, sistema nervoso e rene, e che spesso non viene riconosciuta impedendo la prevenzione di tali manifestazioni tardive.

«La sindrome di DiGeorge rene-cervello è causata da modifiche cromosomiche di nuova descrizione (anche note come copy number variation) – ha spiegato il professore - che possono coinvolgere più geni e che richiedono per l’analisi tecnologie particolari». Quelle utilizzate per lo studio sono state l’analisi genome-wide delle copy number variations, il sequenziamento dell’intero esoma mediante next generation sequencing, unitamene a studi funzionali in modelli animali.

L’importanza dello studio

«E’ affascinante come, studiando un’ampia coorte di individui con anomalie congenite renali, abbiamo svelato la causa della malattia renale della sindrome di DiGeorge. In parallelo, si è chiarito che come osservato nella sindrome di DiGeorge, molte delle malformazioni renali di frequente osservazione presentano anche danni cerebrali e sono causate da modifiche cromosomiche simili a carico di altre zone del DNA» ha spiegato il dottor Gian Marco Ghiggeri, direttore della UOC Nefrologia dell’Istituto Gaslini e coordinatore italiano dello studio. «Studi attualmente in corso e stimolati dalla attuale scoperta potranno ampliare le conoscenze sullo sviluppo normale e patologico del tratto urinario e fare luce sul nuovo concetto di asse rene-encefalo».

Le ricadute cliniche

L’aver identificato il ruolo causale del gene avrà delle rapide ricadute nella diagnostica molecolare delle sindromi rene-encefalo. Ora sarà possibile «espandere la diagnostica mirata alle malformazioni renali ed encefaliche utilizzando metodi di genetica molecolare quale quello qui descritto, in parallelo ad una diagnostica per immagini realizzata grazie alla risonanza magnetica 3T da poco attivata presso il nostro Istituto - ha commentato il professor Alberto Martini, direttore scientifico dell’Istituto Gaslini - Da una diagnostica precoce si passa, grazie a questo studio, a terapie precoci e personalizzate».


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