Il Natale è alle porte: più tempo libero per amici, famiglia e persone care, regali da offrire e ricevere, leccornie in quantità. L’atmosfera è di buona volontà e allegria. E allora cosa c’è che non va?
Le vacanze dovrebbero essere un momento di gioia e celebrazione, ma per alcune persone sono tutt’altro. Nonostante l’idea che le festività natalizie siano piene di gioia, gli psichiatri sostengono che possa trattarsi di un periodo denso di stress, aspettative insoddisfatte, depressione e senso di solitudine.
STRESS E ANSIA ALL’ORIGINE DELLA DEPRESSIONE
«La depressione può verificarsi in qualsiasi momento dell’anno, ma lo stress e l’ansia durante i mesi invernali possono colpire anche coloro che di solito riescono a convivere con il senso di mancata realizzazione e con la solitudine.
«Tutti possiamo avere un calo di umore che sfocia in quella che si chiama depressione sotto soglia», commenta Bernardo Carpiniello presidente della Società Italiana di Psichiatria. Il punto è che d’inverno l’acme della patologia depressiva coincide proprio con le feste.
IL MALESSERE AMPLIFICATO DALL’ARIA DI FESTA
«Il Natale non scatena, ma amplifica ciò che già c’è. Le luci e i regali possono avere un effetto devastante su una persona depressa che non riesce a condividere il piacere che è scontato per altri. La depressione sotto soglia, causata da aspettative non realizzate, nella maggior parte dei casi è fortunatamente transitoria e non interferisce con il funzionamento psicobiologico di un individuo, a lungo termine».
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«In questo periodo dell’anno io tengo il cellulare sempre acceso, perchè ricevo più telefonate dai miei pazienti con l’avvicinnarsi del Natale. E a coloro, per cui il Natale rappresenta una festa di gioia e condivisione, consiglio sempre di trovare il tempo di fare cinque telefonate a quelle persone che potrebbero essere più in difficoltà durante il blues natalizio - consiglia Renzo Rozzini primario di Geriatria, della Fondazione Poliambulanza - Istituto Ospedaliero di Brescia - poiché le persone con un disagio spesso evitano le interazioni sociali, ma in parallelo questo allontanamento peggiora le sensazioni di solitudine e i sintomi di depressione».
«Bisogna cercare di ricostruire nuovi rapporti, riattivare la vita sociale, ma allo stesso tempo cercare di far capire agli altri il proprio malessere» spiega Rozzini.
NON È VERO CHE I SUICIDI AUMENTANO NEL PERIODO NATALIZIO
Nonostante il pensiero comune, nel corso degli anni gli studiosi hanno esaminato i tassi di suicidio e le visite al pronto soccorso psichiatrico, sfatando un mito perpetuato a lungo, ovvero che i suicidi raggiungano il culmine nel periodo natalizio.
Uno degli studi più completi mai svolti fino ad ora, pubblicato negli Archives of General Psychiatry negli anni Ottanta, già aveva rilevato che le visite psichiatriche tendevano a calare nelle settimane prima di Natale per poi risalire.
MOLTO PEGGIO IN PRIMAVERA
Per quanto riguarda i suicidi, la maggior parte degli studi, incluso uno della Mayo Clinic che ha esaminato un periodo di trentacinque anni, ha rilevato che non c’è praticamente alcuna relazione tra le vacanze e i suicidi. In realtà, il tasso di suicidi culmina in primavera, e non in inverno. Questo probabilmente perché la rinascita che segna la primavera accentua i sentimenti di disperazione in coloro che già ne soffrono.
Al contrario, nel periodo natalizio la maggior parte delle persone con pensieri suicidi gode di un certo grado di protezione per la vicinanza, se pur percepita come subita, dei parenti. Quello che invece si verifica, secondo i dati del Center for Disease Control and Prevention, è un rialzo a gennaio: dal 1999 al 2013, la media giornaliera dei suicidi scende dal 90,2 per cento a novembre al 85,5 a dicembre, per poi risalire al 91,9 per cento a gennaio.
Questo trend è stato confermato anche da un recente studio svedese pubblicato all’inizio di questo anno, in cui ricercatori del Karolinska Institute di Stoccolma hanno analizzato dati dal 2006 al 2015.
Forse la depressione non aumenta prima di Natale perché le persone sfruttano le loro migliori strategie per affrontare le vacanze. E forse c’è una piccola magia natalizia, dopotutto.