Vaccinazioni ai malati reumatici: sì o no? È un dubbio che gli esperti stanno cercando di sciogliere. Molti dei pazienti affetti da malattie autoimmuni, per via delle terapie, diventano immunodepressi. E, di conseguenza, più inclini a essere colpiti da infezioni. Non sono le patologie reumatiche ma le infezioni stesse. Per questa ragione, sono stati stilati dei protocolli per le vaccinazioni delle persone che seguono particolari trattamenti immunosoppressivi. C’è un però: è stato ipotizzato che alcune vaccinazioni possano scatenare talora reazioni autoimmuni, ma queste ultime possono essere ingenerate con maggior frequenza dalle infezioni da agenti infettivi selvaggi.

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Il ruolo dei vaccini per chi soffre di una malattia autoimmune

Per i malati reumatici, ci sono dei timori ogni qual volta si parla di vaccinazione. Questo perché il loro sistema immunitario è parzialmente compromesso (sia dalla malattia sia dalle terapie) e si teme che, inoculando un vaccino, possano esserci delle conseguenze.

«Le vaccinazioni sono l’unico mezzo che oggi abbiamo per contrastare malattie che potrebbero essere potenzialmente mortali e sono dunque fondamentali per prevenirle», afferma Gilda Sandri, reumatologa dell’azienda ospedaliero-universitaria di Modena, secondo cui «in rete continuano a circolare molte false notizie sul tema».

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aLESSANDRO MONDO

Che cosa dovrebbe sapere allora chi soffre di una malattia reumatica? «Innanzitutto che le vaccinazioni possono essere di due tipi, con virus inattivi o vivi attenuati - prosegue la specialista, vicepresidente del Collegio dei Reumatologi Italiani (CReI) -. Queste ultime potrebbero essere sconsigliate nella popolazione dei nostri pazienti, se c’è il rischio di riattivare la malattia o di creare delle complicanze. Ma il vaccino con il virus inattivo, invece, non crea nessun dubbio

ed è più che consigliabile farlo»