La mano rappresenta l’organo di movimento più raffinato del mondo vivente: un meccanismo preciso e meraviglioso che consente di eseguire le operazioni più incredibili e sofisticati, dagli interventi chirurgici, all’uso degli strumenti musicali, al gioco del biliardo, alla scrittura e al disegno solo per citare alcune delle infinite possibilità di attività che le mani ci permettono di compiere.

La giornata Nazionale della Salute della Mano è stata istituita per sensibilizzare su tutte le patologie che possono compromettere la funzionalità di questo arto, con gravi ripercussioni in termini di salute e qualità della vita. Le patologie che possono affliggere le mani infatti, sono tante e diverse fra loro.

Sindrome del Tunnel Carpale

La Sindrome del Tunnel Carpale è una patologia piuttosto comune: si stima che interessi circa il 3% della popolazione adulta, con una predilezione per il sesso femminile nella fascia di età 50-60 anni, soprattutto durante la fase post menopausale. Le modifiche ormonali, insieme alle attività lavorative ripetitive, rappresentano, infatti, le cause più frequenti. A tal proposito il professor Roberto Adani, direttore della Struttura complessa di Chirurgia della Mano del Policlinico di Modena e Presidente della Società Italiana di Chirurgia della Mano spiega: «Il disturbo compare come conseguenza della compressione del nervo mediano nel passaggio attraverso il tunnel carpale, un vero e proprio canale localizzato a livello del polso, nel cui interno insieme al nervo mediano, scorrono i tendini flessori. La sintomatologia è caratterizzata da parestesie, prevalentemente notturne, soprattutto nella fase iniziale. La riduzione della forza e della sensibilità si associano spesso a una sintomatologia dolorosa con irradiazione verso l’avambraccio. Il trattamento nella fase iniziale è farmacologico, supportato dall’uso di tutori e di cure fisioterapiche. Nei casi più gravi il trattamento risolutivo è quello chirurgico mediante la decompressione del nervo mediano».

Dita a martello

Può succedere, nel piede, ma anche nelle mani di ravvisare l’impossibilità di estendere completamente la falange distale, a causa di una lesione al tendine estensore. La causa iniziale risiede, spesso, in un trauma banale, come rimboccare le coperte o più violento come urtare contro una porta. In questo caso il dito interessato è gonfio con un’incapacità all’estensione dell’ultima falange che assume l’atteggiamento noto come dito a martello.

«La terapia, dopo aver eseguito un esame radiografico al fine di escludere un concomitante distacco osseo, consiste nell’immobilizzare il dito con un apposito tutore, meglio se fatto su misura al fine di favorire la riconnessione tendinea» chiarisce ancora il dottor Adani.

Dito a scatto

«La tenosinovite stenosante del flessore lungo del pollice e dei flessori delle dita lunghe, più comunemente nota come dito a scatto è una delle patologie di più frequente riscontro nella chirurgia della mano- spiega il professor Adani che prosegue- La causa del dito a scatto è sostanzialmente dovuta a un attrito fra i tendini flessori e il canale digitale. La tenosinovite stenosante si presenta quando il tendine, aumentato di volume (su base reumatica o in seguito a microtraumi ripetuti causati spesso da attività ripetitive o in pazienti diabetici) si arresta al passaggio attraverso la puleggia, struttura inestensibile. Il paziente riesce a flettere attivamente il dito, ma quando questo resta bloccato non è più in grado di estenderlo e si trova costretto ad eseguire una manovra di estensione passiva con l’altra mano. È in questa fase che i pazienti lamentano dolore durante la flesso estensione del dito colpito, talvolta associato appunto a uno schiocco o a un blocco in flessione. Il dito più frequentemente colpito è l’anulare, ma spesso la patologia può interessare più dita contemporaneamente, non è raro l’interessamento a entrambe le mani. La terapia può essere medica ricorrendo a farmaci antiinfiammatori, a tutori e all’eventuale infiltrazione cortisonica. La chirurgia è spesso impiegata al fine di ottenere una risoluzione completa della problematica».

Malattia di De Quervain

Questo disturbo è di facile riscontro nelle neo mamme a causa dello sforzo che compiono per tenere in braccio il loro bambino ed è riconducibile a un’infiammazione a carico dei tendini del I canale osteofibroso responsabili di molti movimenti del pollice. «Anche questa patologia ha però da un punto di vista anamnestico una riconducibilità ad attività ripetitive che coinvolgono polso e pollice- interviene ancora il professor Adani che chiarisce anche come - Si tratta di una patologia caratterizzata da un intenso dolore al polso, irradiato al pollice e accentuato dai movimenti di presa, determinando una difficoltà a compiere le attività quotidiane più banali. Si tratta in fase iniziale con una terapia antiinfiammatoria e con tutori, ricorrendo alla terapia chirurgica quando tale approccio è inefficace».

Rizoartrosi

È una forma di osteoartrosi degenerativa che di solito si ravvisa nelle donne dopo i 40 anni ed è indotta dalla perdita dei normali rapporti articolari tra la base del I metacarpale e un piccolo osso posto al di sotto di esso denominato trapezio. «La riduzione dello spazio articolare e la perdita della cartilagine determinano un danno all’articolazione trapezio-metacarpale noto con il termine medico di rizoartrosi – interviene il professor Adani che spiega ancora e conclude - I movimenti del pollice risultano ridotti e particolarmente dolenti. Ecco perché in presenza di tale problematica si avverte forte dolore anche nel compiere gesti semplici come svitare un barattolo, impugnare una penna o girare la chiave nella serratura, movimenti in cui si sollecita la colonna del pollice e si provoca “attrito” tra la base del I metacarpale e il trapezio sottostante. Si può rimediare ricorrendo al trattamento fisioterapico supportato dall’uso di tutori specifici per la notte. Anche per tale patologia il trattamento chirurgico, trova indicazione nei casi più dolenti».

Cisti

In età adulta non è raro, infine, sviluppare cisti delle mani, che possono essere di svariata natura e necessitano, di conseguenza, di un diverso trattamento: le cisti dei tendini estensori possono indurre dolore soprattutto nei movimenti che implicano digitopressione. Le cisti possono comparire anche sul dorso del polso e talvolta sul palmo o alla base del pollice; possono fare la loro comparsa dopo un trauma o formarsi senza nessuna causa apparente. Di solito causano dolore, soprattutto quando la mano viene sforzata in qualche attività: quando la sensazione di dolore e fastidio diventa insopportabile o limitano la capacità di movimento vanno asportate chirurgicamente.

Una giornata dedicata

Proprio perché i problemi della mano possono essere tanti e diversi il 13 Maggio i chirurghi della mano, che hanno aderito all’iniziativa della Società Italiana della Chirurgia della mano, si mettono a disposizione di tutti i pazienti, per realizzare consulti gratuiti e visitare le mani, al fine di consigliare, laddove necessario, approfondimenti diagnostici o terapie fisiche e conservative o orientare verso trattamenti chirurgici. Ogni scelta potrà poi essere condivisa e valutata dal paziente e dal suo medico di medicina generale che riceverà una relazione concernente la visita medica effettuata.


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