Si chiamano farmaci biosimilari, come i generici sono venduti senza nome di fantasia e da un punto vista terapeutico sono equivalenti ai medicinali biologici, prodotti partendo da organismi viventi e non da processi chimici come i farmaci tradizionali. Hanno anche un prezzo che è in media la metà degli “originali” e per questo, grazie al loro utilizzo più massiccio, l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) punta ora a risparmiare grazie a loro 2 miliardi di euro in cinque anni. E dall’abbattimento dei prezzi i primi a beneficiarne saranno i 200 mila pazienti che, per gli alti costi dei medicinali biologici e biotecnologici coperti da brevetto che le Regioni faticano ad acquistare, sono oggi esclusi dalle terapie, come documenta uno studio di Ernst&Young. Parliamo di malati affetti soprattutto da patologie autoimmuni, come tumori del sangue, artrite reumatoide, colite ulcerosa.
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LA MOSSA DELL’AIFA
A segnare la svolta è il documento presentato dall’Aifa, che in previsione della scadenza di brevetto di molti biologici punta proprio sui biosimilari «per il trattamento di un numero maggiore di pazienti e l’accesso a terapie ad alto impatto economico». Un obiettivo che lo stesso documento dice di poter perseguire con l’abbattimento dei prezzi per via della concorrenza tra “originali” e biosimilari. E se i farmaci biologici “griffati”, fanno sapere dall’Aifa rischiano di uscire dal paradiso della rimborsabilità se non livelleranno i loro listini su quello dei prodotti analoghi ma senza nome di fantasia.
LA RIVOLTA DELLE INDUSTRIE
Una posizione che fa storcere il naso agli industriali della pillola, che vedono minacciato il loro business. Dubbi fino a oggi espressi rimarcando il fatto che i biosimilari, proprio per le loro modalità di produzione, non possono essere in tutto e per tutto identici ai biologici, contrariamente ai generici, che sono perfettamente sovrapponibili ai farmaci con la griffe, frutto di sintesi chimica. E in effetti lo stesso documento dell’Aifa afferma che i biosimilari sono “simili” e non identici a quelli “originali”. Ma più avanti si ricorda che prima di essere autorizzati al commercio devono presentare studi che dimostrino l’assenza «di differenze cliniche rilevanti in termini di sicurezza ed efficacia tra i due prodotti». «Possiedono lo stesso rapporto rischio-beneficio e in sinergia con i farmaci biologici posso fornire risposte al problema del sottotrattamento di numerose patologie», rimarca il direttore generale dell’Aifa, Mario Melazzini, da tempo impegnato ad abbattere i prezzi dei farmaci più datati per lasciar spazio a quelli innovativi.
I RISCHI
«I biosimilari hanno la stessa dignità dei biologici», ammette il Presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi. Che però sottolinea «il rischio che vengano fatte gare d’acquisto a intercambiabilità per mettere nelle mani del medico un solo farmaco». Anche se il documento Aifa ribadisce che l’ultima parola sulla prescrivibilità spetta proprio ai camici bianchi.
SCHEDA - Cosa sono i farmaci biologici e i biosimilari
Un farmaco biologico è un medicinale che contiene uno o più principi attivi prodotti o derivanti da una fonte biologica, ossia da organismi viventi, cellule all’interno delle quali è inserito un gene che consente di produrre una proteina, che è poi il principio attivo del farmaco biologico. I medicinali tradizionali invece sono frutto di un procedimento chimico. I bioequivalenti, venduti a prezzi più bassi con il nome del principio attivo, hanno la stessa efficacia terapeutica dei biosimilari coperti da brevetto. Contrariamente ai generici sono però simili e non identici agli originali.
CONFRONTO TRA FARMACI
Rituximab (antitumorale)
Originale, flaconcino da 500 mg - Prezzo al pubblico: 2066 euro
Biosimilare, stesso dosaggio - Prezzo al pubblico: 1001 euro
Infliximab (contro malattie autoimmuni)
Originale, fiala 100mg - Prezzo al pubblico: 515 euro
Biosimilare, fiala da 100mg prezzo al pubblico 386 euro
Etanercept (contro malattie autoimmuni)
Originale, siringhe da 50 mg - Prezzo al pubblico: 921 euro
Biosimilare, siringhe da 50 mg - Prezzo al pubblico: 629 euro
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