Le mani vanno lavate non solo con acqua, ma anche con il sapone poiché solo l’acqua non riesce a rimuovere la sporcizia e il sebo. L’uso del sapone, invece, favorisce anche l’eliminazione dei potenziali patogeni che possono annidarsi sulle mani e favorisce l’aumento del tempo di lavaggio e le probabilità, di conseguenza, di eliminare virus, batteri e protozoi potenziali veicoli di infezione.
Meglio l’acqua calda o fredda?
Ai fini del corretto lavaggio delle mani, non ha importanza usare acqua calda o fredda. «La temperatura dell’acqua non incide sulla qualità del lavaggio poiché è stato dimostrato che sia l’acqua calda che l’acqua fredda hanno simile attività antibatterica. – Chiarisce il professor Carlo Pincelli Docente di Dermatologia e Direttore del Laboratorio di Biologia Cutanea all’Università di Modena e Reggio Emilia che aggiunge - L’acqua troppo calda secca la pelle e aggrava la secchezza, aumentando il livello di sensibilità e rimuovendo lo strato di grassi che protegge la cute. Al contrario, l’acqua fredda ha un effetto molto meno essiccante e ha il vantaggio di stringere i vasi».
Le mani si fissurano
Uno dei problemi maggiori per gli operatori sanitari e in questi giorni non solo per loro, infatti, è che il lavaggio frequente con acqua e sapone tende a fissurare le mani, soprattutto se il sapone usato risulta irritante; il potere irritante dei detergenti viene mitigato se nella formulazione dello stesso sono presenti emollienti e idratanti. I detergenti proprio per l’azione di pulizia che esercitano tendono a denaturare le proteine dello strato corneo, modificando i lipidi intercellulari, riducendo l’adesione dei corneociti e la capacità di trattenere acqua da parte dello strato corneo, ecco perché il lavaggio frequente secca le mani.
Soluzioni idroalcoliche
L’uso di prodotti a base alcolica con emollienti, può in parte ridurre questo fenomeno, per questo il loro uso è raccomandato se le mani non sono visibilmente sporche e non è disponibile nelle immediate vicinanze un lavandino, l’acqua e il sapone. La maggior parte degli antisettici per le mani a base di alcool contengono isopropanolo, etanolo, n-propanolo, o una combinazione di due di queste molecole. Le soluzioni alcoliche più efficaci sono quelle che contengono il 60-80% di alcool e concentrazioni più elevate si dimostrano meno potenti, in quanto le proteine non vengono denaturate altrettanto facilmente in assenza di acqua. In alcuni prodotti vi è una percentuale del titolo alcolico inferiore al 60-80%, ma la riduzione del titolo alcolico viene compensata dall’aggiunta, in concentrazioni opportune, di un altro agente antisettico, per esempio la Cloramina-T, un composto che libera cloro esattamente come la candeggina. è fondamentale, tuttavia, mantenere l’integrità della cute delle mani perché se sono fissurate è minore l’aderenza al lavaggio perché lavarle procura dolore.
Pericoli connessi con la fissurazione delle mani
«La cute secca può facilmente andare incontro ad arrossamenti e fissurazioni che consentono a batteri e virus di entrare, provocando infezioni. L’esempio più classico è quello della notevole secchezza che si riscontra nella dermatite atopica che è infatti caratterizzata da infiammazione, piccolo ferite e maggior predisposizione alle infezioni» chiarisce il professor Pincelli.
Ruolo della corretta asciugatura delle mani
Anche l’asciugatura delle mani ha un ruolo importante nel mantenimento dell’integrità della cute delle mani: l’ideale è usare un asciugamano personale, tamponando anziché strofinando, da cambiare spesso o usando carta distribuita da un dispenser monouso. In ogni caso se il lavaggio è effettuato spesso è fondamentale applicare almeno 3\4 volte al giorno una crema per le mani.
Come idratare correttamente le mani
«Anche se il lavaggio frequente delle mani causa secchezza, è del tutto evidente che in questo momento, molto più che in situazioni normali, non possiamo fare a meno di lavarle spesso. La prima regola è quella di utilizzare saponi che non contengano sostanze che danneggiano la “barriera”, cioè il film idrolipidico che protegge la nostra pelle, come il sodio lauril solfato (SLS).- Spiega ancora il professor Pincelli che conclude--è preferibile utilizzare saponi liquidi privi di tensioattivi e a base di burro di karitè e altre sostanze idratanti. Per contrastare la secchezza che comunque si verifica soprattutto nei mesi invernali e quando ci si deve lavare le mani molto spesso come in certe attività lavorative e in situazioni epidemiche come quella che stiamo vivendo, si debbono utilizzare creme idratanti che proteggano e riparino la barriera cutanea. A questo scopo tali creme debbono essere ricche di ceramidi, acidi grassi e colesterolo».
Le mani vanno lavate non solo con acqua, ma anche con il sapone poiché solo l’acqua non riesce a rimuovere la sporcizia e il sebo. L’uso del sapone, invece, favorisce anche l’eliminazione dei potenziali patogeni che possono annidarsi sulle mani e favorisce l’aumento del tempo di lavaggio e le probabilità, di conseguenza, di eliminare virus, batteri e protozoi potenziali veicoli di infezione.
Meglio l’acqua calda o fredda?
Ai fini del corretto lavaggio delle mani, non ha importanza usare acqua calda o fredda. «La temperatura dell’acqua non incide sulla qualità del lavaggio poiché è stato dimostrato che sia l’acqua calda che l’acqua fredda hanno simile attività antibatterica. – Chiarisce il professor Carlo Pincelli Docente di Dermatologia e Direttore del Laboratorio di Biologia Cutanea all’Università di Modena e Reggio Emilia che aggiunge - L’acqua troppo calda secca la pelle e aggrava la secchezza, aumentando il livello di sensibilità e rimuovendo lo strato di grassi che protegge la cute. Al contrario, l’acqua fredda ha un effetto molto meno essiccante e ha il vantaggio di stringere i vasi».
Le mani si fissurano
Uno dei problemi maggiori per gli operatori sanitari e in questi giorni non solo per loro, infatti, è che il lavaggio frequente con acqua e sapone tende a fissurare le mani, soprattutto se il sapone usato risulta irritante; il potere irritante dei detergenti viene mitigato se nella formulazione dello stesso sono presenti emollienti e idratanti. I detergenti proprio per l’azione di pulizia che esercitano tendono a denaturare le proteine dello strato corneo, modificando i lipidi intercellulari, riducendo l’adesione dei corneociti e la capacità di trattenere acqua da parte dello strato corneo, ecco perché il lavaggio frequente secca le mani.
Soluzioni idroalcoliche
L’uso di prodotti a base alcolica con emollienti, può in parte ridurre questo fenomeno, per questo il loro uso è raccomandato se le mani non sono visibilmente sporche e non è disponibile nelle immediate vicinanze un lavandino, l’acqua e il sapone. La maggior parte degli antisettici per le mani a base di alcool contengono isopropanolo, etanolo, n-propanolo, o una combinazione di due di queste molecole. Le soluzioni alcoliche più efficaci sono quelle che contengono il 60-80% di alcool e concentrazioni più elevate si dimostrano meno potenti, in quanto le proteine non vengono denaturate altrettanto facilmente in assenza di acqua. In alcuni prodotti vi è una percentuale del titolo alcolico inferiore al 60-80%, ma la riduzione del titolo alcolico viene compensata dall’aggiunta, in concentrazioni opportune, di un altro agente antisettico, per esempio la Cloramina-T, un composto che libera cloro esattamente come la candeggina. è fondamentale, tuttavia, mantenere l’integrità della cute delle mani perché se sono fissurate è minore l’aderenza al lavaggio perché lavarle procura dolore.
Pericoli connessi con la fissurazione delle mani
«La cute secca può facilmente andare incontro ad arrossamenti e fissurazioni che consentono a batteri e virus di entrare, provocando infezioni. L’esempio più classico è quello della notevole secchezza che si riscontra nella dermatite atopica che è infatti caratterizzata da infiammazione, piccolo ferite e maggior predisposizione alle infezioni» chiarisce il professor Pincelli.
Ruolo della corretta asciugatura delle mani
Anche l’asciugatura delle mani ha un ruolo importante nel mantenimento dell’integrità della cute delle mani: l’ideale è usare un asciugamano personale, tamponando anziché strofinando, da cambiare spesso o usando carta distribuita da un dispenser monouso. In ogni caso se il lavaggio è effettuato spesso è fondamentale applicare almeno 3\4 volte al giorno una crema per le mani.
Come idratare correttamente le mani
«Anche se il lavaggio frequente delle mani causa secchezza, è del tutto evidente che in questo momento, molto più che in situazioni normali, non possiamo fare a meno di lavarle spesso. La prima regola è quella di utilizzare saponi che non contengano sostanze che danneggiano la “barriera”, cioè il film idrolipidico che protegge la nostra pelle, come il sodio lauril solfato (SLS).- Spiega ancora il professor Pincelli che conclude--è preferibile utilizzare saponi liquidi privi di tensioattivi e a base di burro di karitè e altre sostanze idratanti. Per contrastare la secchezza che comunque si verifica soprattutto nei mesi invernali e quando ci si deve lavare le mani molto spesso come in certe attività lavorative e in situazioni epidemiche come quella che stiamo vivendo, si debbono utilizzare creme idratanti che proteggano e riparino la barriera cutanea. A questo scopo tali creme debbono essere ricche di ceramidi, acidi grassi e colesterolo».