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Per prevenire la diffusione di germi e batteri le mani non vanno solo lavate adeguatamente, ma anche asciugate correttamente.

Seguire una corretta igiene delle mani riesce a ridurre la diffusione della diarrea e delle malattie respiratorie acute rispettivamente del 40 e del 25%. Ecco perché dopo essere andati in bagno, aver cambiato un pannolino o un pannolone, prima di preparare il cibo per i pasti, dopo aver trascorso del tempo all’aperto o in compagnia di un animale, le mani andrebbero lavate accuratamente con acqua e sapone. Il sapone, infatti, aiuta a rimuovere sebo e sporcizia e ad allontanare eventuali patogeni.

Questo gesto è di fondamentale importanza anche in ambiente ospedaliero poiché si ritiene che su 100 infezioni associate all’assistenza sanitaria, fino al 40% siano prevenibili, principalmente attuando un’appropriata igiene delle mani .

Lavare le mani bene però non basta, occorre anche asciugarle seguendo criteri ben precisi, come evidenzia uno studio pubblicato sulla rivista The Journal of Hospital Infection.

Igiene delle mani: impatto dei metodi di asciugatura

La corretta igiene delle mani rappresenta una delle pratiche fondamentali e necessarie per garantire la sicurezza del paziente. Lo studio in questione, che ha visto per la parte italiana la collaborazione del Dipartimento di Area Medica dell’Università degli Studi di Udine ha avuto come scopo quello di analizzare un fattore ancora poco studiato, ai fini del lavaggio delle mani, ovvero l’impatto delle metodiche di asciugatura.

Il target preso in considerazione dallo studio è stato quello delle strutture di assistenza per acuti (ospedali) dove questa pratica riveste un ruolo fondamentale poiché in queste strutture si possono trovare sia persone (pazienti) con condizioni di fragilità e/o di immunodepressione e quindi più suscettibili al rischio di contrarre una infezione sia ceppi batterici resistenti agli antibiotici.

Lo studio in questione ha cercato di capire, dunque, se il modo di asciugarsi le mani nei bagni degli ospedali può e in che modo, influenzare la contaminazione ambientale e favorire la diffusione di batteri. Per questo motivo sono stati esaminati alcuni bagni di diversi siti ospedalieri in Francia, Italia e Inghilterra: per ogni sito sono stati analizzati due bagni, frequentati da pazienti, dal personale sanitario e dai visitatori.

Ogni singola fase di rilevazione ha previsto che in uno dei due bagni fosse utilizzata la carta monouso e nell’altro il getto d’aria. Lo studio è durato 14 settimane e ha visto 3 fasi di rilevazione di 4 settimane intervallate da 2 settimane di pausa, in ogni fase di rilevazione le metodologie di asciugatura nei bagni sono state alternate.

Nelle 12 settimane di rilevazione delle studio sono stati raccolti in ogni nazione un totale di 60 campionamenti, provenienti dalle superfici di contatto, dall’aria e dalla polvere, per ognuna delle due metodologie di asciugatura. Alla fine sono stati messi a confronto i livelli di contaminazione di ogni bagno nelle diverse nazioni. Gli asciugatori a getto d’aria si sono rivelati quelli che più facilmente hanno determinato la contaminazione dei bagni, poiché hanno favorito la diffusione dei batteri sulle superfici circostanti. La minor contaminazione batterica delle superfici dunque, si è associata con l’uso degli asciugamani di carta prelevati da dispenser.