Interruzioni della respirazione, anche di diversi secondi, dovute all’ostruzione delle vie aeree superiori, le apnee ostruttive del sonno sono un disturbo sottovalutato e non diagnosticato. Non tutti sanno che smettere ripetutamente di respirare nel corso della notte ha degli effetti sul corretto funzionamento dell’organismo, aumentando il rischio di ictus, aritmie, ipertensione, insufficienza cardiaca. Queste ripercussioni cardio-cerebro-vascolari dipendono dall’ipossia e dalla frammentazione del sonno dovute alle apnee.

Secondo lo studio «Cost-of-illness study of Obstructive Sleep Apnea Syndrome (OSAS) in Italy», realizzato dal centro di ricerca multidisciplinare CERGAS Sda Bocconi (Centro di Ricerche sulla Gestione dell'Assistenza Sanitaria e Sociale) con il contributo non condizionante di Philips, il costo di questa condizione ammonta approssimativamente a 31 miliardi di euro all’anno. Somma costituita per il 60% da costi diretti sanitari, per il 36% da costi indiretti dovuti a morbilità, mentre il restante 4% sono costi diretti non sanitari. Il peso per la società causato dal sotto-trattamento dell’OSAS in termini di perdita di qualità della vita è valorizzabile in circa 9 miliardi di euro l’anno. Inoltre, lo studio, incrociando pareri di esperti e dati forniti dall’Associazione Apnoici Italiani, stima che ad oggi solamente 460.000 pazienti con OSAS moderata-severa siano diagnosticati (4% della prevalenza stimata) e appena 230.000 siano trattati (2% della prevalenza stimata).

Disporre di una stima del fenomeno, che conferma quanto gli pneumologi vanno da tempo ripetendo, consente di sollecitare una maggior presa di coscienza sull’importanza del buon sonno e i segnali che qualcosa non va, come ad esempio la presenza di pause dal russamento durante le quali non c’è respirazione. La prima cosa da fare è un semplice esame eseguibile anche a domicilio, chiamato polisonnografia, che misura durante la notte saturazione dell’ossigeno, battito cardiaco, flusso respiratorio e russamento ed eventualmente anche la posizione del corpo e i movimenti muscolari.

I più colpiti sono i maschi adulti e a volte anche i bambini, in particolare con le tonsille ingrossate, possono soffrirne. Fattori di rischio che possono favorirne la comparsa sono i chili di troppo, il fumo, il consumo di alcol e l’uso di farmaci per dormire. Chi sospetta, perché è un forte russatore non occasionale o perché allertato dalla persona che dorme con lui della presenza di pause dal russamento deve rivolgersi a uno specialista del sonno.