Il dato è stato rilevato dal Presidente della Società internazionale di endocrinologia ginecologica, Andrea Genazzani, in apertura del 15esimo Congresso mondiale del settore.
"Nel mondo industrializzato - ha dichairato Genazzani - si osserva la tendenza a posticipare sempre più avanti negli anni la scelta di diventare madri".
"Questo comporta per le giovani donne un lungo periodo di contraccezione consapevole e i dati dimostrano - ha affermato - come la la qualità della scelta anticoncezionale sia determinante per il mantenimento della capacità procreativa".
Infatti, ha spiegato Genazzani, se "si pensa ai molteplici benefici extracontraccettivi della pillola, dalla prevenzione al trattamento di cisti o fibromi, si può facilmente considerare come rappresenti non solo una scelta anticoncezionale, ma anche un concreto aiuto per la migliore conservazione della fertilità femminile".
Attualmente, ha evidenziato lo specialista, "la ricerca si è concentrata nell'individuazione di molecole sempre più simili a quelle prodotte dall'organismo femminile, ma purtroppo queste straordinarie potenzialità della contraccezione ormonale per la salute non sono ancora patrimonio collettivo dele donne".
In Italia, ha sostenuto, "perdura una sorta di “paura” degli ormoni, per questioni ideologiche, che ci relega agli ultimi posti in Europa sia per l'utilizzo della pillola che per le terapie sostitutive in menopausa".
"È necessario - ha concluso Genazzani - approfondire la la cultura su questo tema anche fra gli stessi specialisti".