Le persone paralizzate a causa di gravi patologie potranno in futuro comunicare in maniera sempre più rapida. Questo grazie allo sviluppo e al miglioramento di una particolare tecnologia chiamata interfaccia cervello-computer. Il meccanismo è semplice: una serie di macchinari e di software sono in grado di decifrare i segnali elettrici del cervello traducendoli in parole scritte composte su uno schermo. Una forma di scrittura con il pensiero.

“In questo studio abbiamo raggiunto una velocità e un’accuratezza tre volte più alte di tutti gli esperimenti precedenti. Ci vogliamo avvicinare alla rapidità di scrittura su un normale smartphone” sottolinea Krishna Shenoy, professore della Stanford University che insieme al dottor Jaimie Henderson ha realizzato questa ricerca, pubblicata su eLife.

LO STUDIO SUI PAZIENTI

La ricerca è frutto della collaborazione tra medici ed ingegneri elettronici vista la complessità della materia. Per realizzarla sono stati coinvolti tre pazienti paralizzati: due affetti da sclerosi laterale amiotrofica e un terzo vittima di una grave lesione spinale. Per monitorare l’attività elettrica cerebrale sono stati impiantati degli elettrodi all’interno della corteccia motoria del cervello, la zona responsabile dei movimenti volontari delle persone.

È stato poi un algoritmo, istruito in maniera specifica da ognuno dei tre soggetti, a decifrare questi segnali traducendoli in spostamenti di un cursore su una tastiera virtuale presente sullo schermo. Questo software, dotato di intelligenza artificiale, è stato così in grado di simulare un ipotetico movimento di un arto per selezionare la lettera da scrivere, componendo le singole parole.

I RISULTATI E LE PROSPETTIVE

Uno dei tre pazienti coinvolti nell’esperimento è riuscito a digitare 39 caratteri in un minuto, l’equivalente di circa otto parole. Un risultato tre volte superiore ai precedenti test simili. “Questo studio rappresenta un grande successo per migliorare in futuro le condizioni di vita di pazienti paralizzati” tiene a sottolineare Henderson, che da anni lavora allo sviluppo dell’interfaccia cervello-computer.

L’obiettivo rimane quello di velocizzare sempre di più il tempo di scrittura delle persone. Ma gli studiosi puntano anche a realizzare tecnologie che siano utilizzabili, non soltanto tramite complessi e costosi macchinari, ma anche dai comuni dispositivi che adoperiamo tutti i giorni come smartphone, tablet e computer.

I passi avanti nello studio dell’interfaccia cervello-computer sono stati molti negli ultimi anni. Dei ricercatori tedeschi hanno ideato un sistema di monitoraggio dell’attività cerebrale da utilizzare in tecnologie di riconoscimento vocale. Gli studiosi del Mit stanno invece sviluppando macchine e algoritmi per facilitare la comunicazione tra persone e robot.


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