Se è la vitamina del Sole ci sarà una ragione. I raggi ne stimolano la produzione nell’organismo e la vitamina D ha anche degli effetti straordinari su moltissime altre patologie. Un impressionante numero di studi scientifici ha dimostrato che la vitamina D ha un ruolo fondamentale nella prevenzione, e in alcuni casi nella cura, di moltissime malattie. Di contro, una carenza di vitamina D, piuttosto diffusa negli ultimi anni, ci espone a un rischio maggiore di sviluppare diverse patologie.

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LA VITAMINA D STIMOLA FAVORISCE LA GUARIGIONE DALLA TUBERCOLOSI

In passato, i malati di tubercolosi venivano spostati in aree montane e soleggiate perché si riteneva potesse favorire la guarigione. Negli ultimi anni diverse ricerche ne hanno spiegato il motivo: l’esposizione ai raggi solari stimola la produzione di vitamina D che, a sua volta, stimola il sistema immunitario dei pazienti, favorendo un recupero più veloce dalla malattia. In particolare, uno studio del Queen Mary University di Londra ha scoperto che la vitamina D ad alto dosaggio, somministrata in aggiunta alla terapia antibiotica, può essere determinante per la guarigione dei pazienti affetto da tubercolosi.

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BASSI LIVELLI DI VITAMINA DEL SOLE FANNO MALE AL CUORE

Un numero crescente di evidenze dimostrano che c’è un collegamento tra bassi livelli di vitamina D e l’insufficienza cardiaca. In particolare, è stato osservato che le persone con carenza di vitamina D mostrano un aumento del rischio di insufficienza cardiaca di quasi il 60% in più rispetto alla popolazione con livelli normali. Si tratta di una condizione in cui il cuore non è in grado di pompare quantità di sangue sufficienti per far fronte alle necessità dell’organismo. La conseguenza è una carenza di ossigeno negli organi che reagiscono accumulando acqua e sodio nei tessuti. Non solo poca vitamina D è associata anche a un’evoluzione più sfavorevole della patologia nelle persone colpite da infarto. Si ritiene che la vitamina D, coinvolta nel metabolismo del calcio, possa favorire la riparazione dei tessuti e limitare le infiammazioni. In caso di infarto, se c’è deficit di vitamina D, la riparazione tissutale e lo stato generale di infiammazione tendono ad avere un evoluzione peggiore.

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DEFICIT VITAMINA D: MAGGIOR RISCHIO DI SOFFRIRE DI DEMENZA

Secondo alcune ricerche, un’eccessiva carenza di vitamina D potrebbe portare a un aumento sostanziale del rischio demenza e di Alzheimer nelle persone anziane. Uno studio pubblicato qualche anno fa sulla rivista Neurology ha dimostrato che coloro che presentano una moderata carenza di vitamina D hanno il 53% in più di probabilità di sviluppare una qualsiasi forma di demenza. Il rischio aumenta del 125% nei soggetti che presentavano una carenza più grave di vitamina D. Nello specifico, per quanto riguarda la malattia di Alzheimer, il rischio è più alto del 69% in coloro che presentano una carenza moderata e del 122% in coloro che invece presentano una carenza grave. Si ipotizza che la vitamina D attivi molti neurotrasmettitori cerebrali e aumenti la capacità dei neuroni di utilizzare il glucosio, il combustibile dei neuroni. E nello stesso tempo annulla tutti i processi infiammatori.

LA VITAMINA D MIGLIORA LA FERTILITA’ MASCHILE E FEMMINILE

Differenti studi hanno trovato un’associazione tra la vitamina D e la fertilità, sia maschile che femminile. Non è ancora chiaro il motivo, ma ci sono evidenza secondo le quali una carenza vitamina del Sole ridurrebbe le probabilità di una donna di rimanere incinta naturalmente o anche in seguito a trattamenti di fecondazione in vitro. Negli uomini, la vitamina D è correlata positivamente con la qualità dello sperma e con lo stato degli androgeni. Infine, un’integrazione con la vitamina D sembra aumentare i livelli di testosterone e l’incidenza di osteoporosi negli uomini con patologie testicolari, nonostante i livelli di testosterone appaiono normali.

LA VITAMINA DEL SOLE FRENA LA CRESCITA DEL CANCRO

In studi di laboratorio la vitamina D ha dimostrato di svolgere un’attività potenzialmente in grado di prevenire o rallentare lo sviluppo del cancro: infatti frena la crescita delle cellule, ne favorisce la differenziazione e la morte programmata, e riduce la formazione di nuovi vasi. Il grande studio europeo EPIC, alla cui realizzazione hanno partecipato diversi ricercatori sostenuti da AIRC, ha mostrato che le persone con i più alti livelli di questa vitamina nel sangue hanno un rischio di cancro al colon inferiore di circa il 40% rispetto a chi invece ne è carente. Un legame simile sembra esistere anche per altri tipi di tumori.

ALTRE MALATTIE LEGATE A UNA CARENZA DI VITAMINA D

E’ invece ormai noto da tempo il ruolo della vitamina D contro l’osteoporosi e il rachitismo. L’osteoporosi è una malattia che con l’andare del tempo deteriora le ossa, rendendole più fragili e quindi più a rischio fratture. La vitamina D praticamente favorisce l’assorbimento del calcio attraverso l’intestino, aiutando a fissarlo nelle ossa, rinforzando quindi tutto il sistema scheletrico. Il rachitismo, invece, è una grave malattia responsabile di deformità alle ossa nei bambini, collegata a una carenza della vitamina del Sole. E ci sono evidenze significative del ruolo della vitamina D contro moltissime altre malattie: dalla sclerosi multipla al diabete fino all’emicrania e tante altre.

BEN 6 ITALIANI SU 10 HANNO UN DEFICIT DI VITAMINA D

Nonostante l’importanza della vitamina D sia ormai così evidente, ancora oggi buon parte della popolazione mondiale presenta un’allarmante carenza. Nei paesi nordici questo deficit può essere più o meno giustificabile, considerata la scarsa esposizione della popolazione al Sole. Per l’Italia, considerato il “paese del Sole”, un po’ meno. I nostri connazionali, in effetti, sono i primi in Europa a presentare una carenza di vitamina D.

Secondo i calcoli della Società italiana di gastroreumatologia, sarebbero ben 6 italiani su 10 ad avere un deficit. La carenza di vitamina D potrebbe avere diverse cause, anche se la più importante è la scarsa esposizione al Sole. Secondo gli esperti della Sigr, la carenza di vitamina D negli italiani potrebbe dipendere in parte da politiche che hanno fatto del sole un «nemico da cui difendersi», incoraggiando l’utilizzo di prodotti per la protezione solare ad alto fattore che inibiscono la sintesi di vitamina D.

Per questo gli italiani vengono invitati a «prevedere finestre di esposizione sicura con filtri bassi per permettere a questa vitamina di essere prodotta e accumularsi nel nostro organismo».


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