Si celebra venerdì 11 ottobre la quinta edizione della Giornata Mondiale dell’Obesità (World Obesity Day), condizione definita dall’Oms come «l’epidemia del XXI secolo».
Ogni anno, l’obesità è causa del 13% dei decessi. Colpisce un italiano su dieci, tanto che nel nostro paese sono oltre 23 milioni le persone over 18 in eccesso di peso, di cui quasi 18 milioni in sovrappeso e oltre 5 milioni in condizione di obesità.
In Italia, invece, il 10 ottobre si celebra la 19esima edizione dell’Obesity Day di ADI Associazione italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica, una campagna di sensibilizzazione per la prevenzione dell’obesità e del sovrappeso promossa dal 2001.
LA CARTA DEI DIRITTI E DEI DOVERI
La «Carta dei diritti e dei doveri della persona con obesità» è stata sottoscritta martedì 8 ottobre alla Camera dei Deputati da ADI, Associazione Italiana di Dietetica e nutrizione clinica, la sua Fondazione e l’Italian Obesity Network, IO-NET insieme ad altri 12 firmatari tra società scientifiche, associazioni di pazienti e cittadini, fondazioni e CSR attive nella lotta all’obesità in Italia: Intergruppo parlamentare «Obesità e Diabete»- ANCI; Amici Obesi; CittadinanzAttiva; CSR Obesità; SIEDP; SIMG; SICOB; SIE; IBDO Foundation; FO.RI.SIE e OPEN Italia; SIO; IWA.
Questo l’appello dei firmatari: «L’obesità è una malattia potenzialmente mortale, riduce l’aspettativa di vita di 10 anni, ha gravi implicazioni cliniche ed economiche, è causa di disagio sociale spesso tra bambini e gli adolescenti e favorisce episodi di bullismo. Eppure, l’Italia e l’Europa, sino ad oggi, hanno guardato altrove! Per questo si richiede un impegno sinergico da parte delle Istituzioni, delle Società Scientifiche, delle Associazioni di Pazienti e dei Media che tuteli la persona con obesità e ne riconosca i diritti di paziente affetto da patologia».
«Per affrontare la malattia è necessario investire sulla formazione, sull’ampliamento e sul coordinamento delle organizzazioni sanitarie del Paese affinché vengano offerti ai pazienti cure e trattamenti appropriati e omogenei su tutto il territorio - aggiunge Giuseppe Malfi, presidente ADI - Non tutte le strutture sanitarie sono ancora dotate di centri di dietetica e nutrizione clinica, mentre tra quelle esistenti sono rari i casi di reale interdisciplinarità degli ambiti medici. Solo riconoscendo l’obesità come malattia possiamo rendere omogenea l’assistenza sanitaria e abbattere le barriere dei sensi di colpa, dei pregiudizi socio-culturali».
CONDIVIDERE LE ESPERIENZE
Non è solo una questione di calorie ingerite e poi (non) consumate con l’attività fisica: trattare l’obesità significa considerare vari aspetti tutti insieme: quello psicologico, relazionale, assistenziale. «Il trattamento dell’obesità – sostiene il professor Marco Raffaelli, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Endocrina e Metabolica del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – implica la conoscenza e la gestione di numerose problematiche ad essa correlate ed è per questo che si rendono necessari Centri dedicati in cui operino team multidisciplinari che possano prendersi cura del singolo paziente obeso nella sua complessa unicità, garantendone la gestione personalizzata ed un programma terapeutico, dinamico e modificabile nel corso del tempo, modulato sul paziente stesso in base al tipo di obesità, alla storia clinica, al tipo di disordine alimentare ed alle patologie associate».
Per sensibilizzare gli italiani e condividere le storie di successo di chi ce l’ha fatta proprio l’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Endocrina e Metabolica del Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma, ha ideato, con il patrocinio dell’Associazione Fiocchetto Verde, impegnata a sostenere le persone che soffrono o hanno sofferto di obesità, e il supporto non condizionante di Johnson & Johnson Medical SpA, la campagna «Share your light – Oltre l’obesità, storie di nuovi inizi», con un portale dedicato (www.shareyourlight.it) e una pagina Facebook che raccoglieranno le videointerviste a quattro testimonial, impegnati a raccontare la propria storia tra emozioni, ricordi, sensazioni e oggetti personali.
BAMBINI: GIOVEDI’ 10 MEDICI A DISPOSIZIONE PER DARE CONSIGLI
Sovrappeso, obesità e sedentarietà sono diffusi nei più piccoli: il 21% dei bambini è in sovrappeso, mentre il 9% risulta obeso. L’indagine dell’Osservatorio Okkio alla Salute (il sistema di sorveglianza del Ministero della Salute) evidenzia, inoltre, che la maggior parte dei bambini tra i 4 e i 10 anni adotta uno stile di vita sedentario e solo 1 su 4 raggiunge la scuola a piedi o in bicicletta.
Giovedì 10 ottobre dalle 10 alle 17, nella sede di San Paolo Fuori Le Mura medici e nutrizionisti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù saranno a disposizione di bambini e adulti per illustrare i criteri di una corretta alimentazione come strumento di prevenzione per tutte le età. La partecipazione è libera e gratuita.
«Per contrastare eccesso di peso e obesità - dichiara Giuseppe Morino, responsabile di Educazione Alimentare del Bambino Gesù - è necessario affrontare il problema il più precocemente possibile. Per favorire una crescita sana non servono diete, ma stimoli a cambiare lo stile alimentare e di vita in generale. Regola che vale non solo per i più piccoli, ma anche per tutta la famiglia». «L’obiettivo dell’Obesity Day - aggiunge Maria Rita Spreghini, nutrizionista del Bambino Gesù – è motivare al cambiamento delle abitudini dietetico-comportamentali e punta a sensibilizzare gli adulti di oggi per educare i bambini e i ragazzi: gli adulti di domani. Via dunque le cattive abitudini: meno televisione, computer e cellulare e più spazio ai cibi sani e al movimento all’aria aperta per un pieno di benessere».
DIECI REGOLE
«L’accumulo eccessivo di grasso corporeo, infatti, è un fattore di rischio per lo sviluppo di numerose patologie quali diabete mellito tipo 2, ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia, steatosi epatica, ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari, sindrome delle apnee notturne e osteoartrosi», sottolinea la dott.ssa Michela Barichella, Responsabile della Nutrizione Clinica dell’ASST Gaetano Pini-CTO, che segnala dieci regole per provare a controllare il peso.
Fare movimento; fare attenzione ai condimenti; non saltare i pasti; verdure a volontà e sì alla pasta, attenzione però alla frutta; ridurre l’alcool; introdurre il pesce nella dieta; porsi degli obiettivi raggiungibili; mantenere il dimagrimento e attenzione all’effetto yo-yo; sì alla dieta, ma con gusto; rivolgersi sempre a uno specialista.