Possono lesionarsi da soli o in associazione alla rottura di uno dei due legamenti crociati. I menischi sono parti fibro-cartilaginee che agiscono come «ammortizzatori» tra il femore e la tibia. Ogni anno, soprattutto praticando un’attività sportiva, se li lesionano centocinquantamila italiani. Molti dei quali, dopo l’infortunio, non sanno quale strada imboccare: quella della ripresa motoria o dell’intervento chirurgico? Non c’è una soluzione valida su larga scala. Quella più opportuna varia a seconda dell’età del paziente e delle sue esigenze.

LE ALTERNATIVE

Ci sono persone per cui è il caso di finire sotto i ferri e altre che farebbero meglio a prediligere l’opzione conservativa. È questo lo scenario condiviso dagli ortopedici e che è emerso anche dalla più recente pubblicazione sul tema, apparsa sulle colonne del «British Medical Journal». Nello studio sono stati arruolati 140 adulti affetti da lesioni al menisco interno, ma soltanto la metà di essi è stata sottoposta all’intervento chirurgico in artroscopia. I restanti hanno seguito un programma di riabilitazione per tre mesi, con sedute effettuate 2-3 volte alla settimana. I controlli sono stati effettuati a tre mesi (attraverso la misurazione della forza muscolare) e a due anni (funzionalità del ginocchio) dall’inizio del trattamento. Dal punto di vista clinico (dolore e risposta del ginocchio durante l’attività sportiva), non è emersa alcuna differenza tra i due gruppi di pazienti. Ma chi aveva rinunciato all’intervento chirurgico, mostrava una forza muscolare maggiore. La ricerca, in sintesi, ha «premiato» la soluzione conservativa.

GLI ASPETTI DA VALUTARE DOPO UN INFORTUNIO

Ai fini della scelta, è decisivo l’accertamento della presenza di un processo degenerativo di natura artrosica a carico del ginocchio. Se presente, hanno notato i ricercatori, conviene escludere l’ingresso in sala operatoria. Altrimenti ben venga il ricorso alla chirurgia. È questo il caso che riguarda le lesioni da trauma negli sportivi, che hanno un’età per cui si opta per la rimozione in artroscopia del menisco lesionato.

Ogni anno due milioni di persone nel mondo si sottopongono all’intervento mininvasivo, che garantisce al paziente la scomparsa del dolore, con una riduzione dei tempi chirurgici, di degenza ospedaliera e di recupero complessivo. Ma in un ginocchio usurato, la rimozione del menisco può rendere fragile la tenuta dell’intera articolazione. Meglio allora, in questi casi, prediligere l’attività fisica. Come? Effettuando esercizi in posizione di scarico, almeno 2-3 volte alla settimana. Via libera alla bicicletta, così come alla cyclette. Ok anche per il nuoto e per tutti gli sport praticati in acqua alta.

Twitter @fabioditodaro


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