MILANO - In occasione della Settimana di prevenzione per la memoria, iniziata il 19 marzo, e in vigore fino al 24, l'Assomensana (associazione di neuropsicologi) ha spiegato che mangiare troppo indebolisce la capacità di ricordare.

"La relazione tra eccesso di calorie e decadimento cognitivo - ha affermato Giuseppe Alfredo Iannoccari, Presidente di Assomensana - di cui parla anche l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), è determinata non tanto dalla presenza delle calorie extra, ma dal tipo di alimentazione che gli individui assumono e che determina un surplus di energia".

In base ai dati dell'Oms, chi ogni giorno introduce tra le 2100 e le 6000 calorie va incontro a molti rischi, come diabete e patologie cardiovascolari, correlati a cibi poco salutari, tra cui fritti e dolci. Pure la memoria risente della mancanza di nutrienti benefici e dell'abbondanza di sostanze potenzialmente nocive.

Dedicarsi oltre il necessario al mangiare impegna troppo il sistema digerente a scapito degli altri apparati, "perché nega - ha spiegato Iannoccari - il sufficiente apporto di sangue e ossigeno ad esempio alle aree cerebrali e alla loro espressione cognitiva".

Quindi, per rallentare il decadimento della memoria, si consiglia, soprattutto agli anziani, di ridurre le calorie quotidiane e di modificare la dieta, limitando gli alimenti sazianti ma troppo grassi e preferendo quelli vegetali.

"Di solito chi assume più calorie del necessario - ha concluso Iannoccari - sono anche coloro che mangiano più volentieri cibi ricchi di carboidrati, zuccheri e lipidi, dannosi per l'equilibrio fisico e mentale".

Durante questa settimana si potrà prenotare un check-up neuropsicologico personale presso uno degli oltre 150 specialisti di Assomensana per avere indicazioni dettagliate su come migliorare la memoria con uno stile di vita sano, una dieta corretta ed esercizi di ginnastica mentale specifici.