Accedi

Registrati



È una opportunità sia per chi ha appena ricevuto la diagnosi sia per chi si è già sottoposte alle terapie ma è andato incontro a una ricaduta. La nuova frontiera delle terapie per il mieloma multiplo risiedono nella stimolazione del sistema immunitario. In una sola parola: nell’immunoterapia. L’insieme di progressi contro questo tumore del sangue è stato al centro dell’attenzione del workshop internazionale sul mieloma multiplo, appena conclusosi a Nuova Delhi.

Mortalità ridotta fino al 60 per cento

Si chiama daratumumab il primo di una nuova classe di anticorpi monoclonali che, grazie ad un meccanismo d’azione nuovo, può sia stimolare il sistema immunitario sia attaccare direttamente le cellule tumorali del mieloma multiplo.

Gli studi a oggi effettuati sui pazienti più difficili da trattare, perché refrattari e quindi non più in grado di rispondere alle terapie disponibili, hanno mostrato risultati di efficacia mai raggiunti prima in termini di sopravvivenza libera da progressione di malattia e di risposta generale alla terapia. Questi, come spiega Michele Cavo, ordinario di ematologia all’Università di Bologna, «sono i pazienti più complessi da trattare, che presentano un’attesa di vita di pochi mesi. Daratumumab in monoterapia ha prolungato la sopravvivenza di questi pazienti di 3 o 4 volte».

La molecola rappresenta un giro di boa nel miglioramento della terapia per il mieloma multiplo. «Gli anticorpi monoclonali hanno il potenziale per cambiare radicalmente la strategia terapeutica del mieloma multiplo - fa eco Mario Boccadoro, direttore dell’ematologia universitaria di Torino -. Daratumumab può essere aggiunto alle terapie in corso e ha consentito di ottenere ottimi risultati anche nei pazienti più complessi. In combinazione, in soggetti alla seconda o terza ricaduta, ha consentito di ridurre la mortalità fino al 60 per cento. Ora sono in corso studi per utilizzarlo già alla diagnosi e si aprono nuovi orizzonti. L’obiettivo è essere un giorno in grado di cronicizzare il mieloma multiplo».

Le prospettive dell’immunoterapia

Il nuovo farmaco - in fase di approvazione da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) - è il primo della classe di anticorpi monoclonali chiamati anti CD-38, in grado di unire all’attività immunitaria un’azione diretta che porta a morte le cellule tumorali. La molecola agisce su una proteina (CD-38) espressa dalle cellule del mieloma multiplo a ogni stadio della malattia. Si tratta dunque di un vero e proprio «serial killer» per le cellule malate, in grado di uccidere soltanto le cellule cancerose. Prosegue Boccadoro: «Da quando la ricerca si muove nel campo degli anticorpi monoclonali, per il mieloma multiplo si sta inaugurando una fase completamente nuova e si stanno aprendo prospettive interessanti anche per i pazienti che in precedenza avevano ricevuto numerose linee di trattamento».

Twitter @fabioditodaro

Licenza Creative Commons
Alcuni diritti riservati.

vai all'articolo originale >>