«La Corte d'Appello ha riconosciuto il nesso causale tra il vaccino somministrato ad una neonata di sei mesi e la grave encefalopatia sviluppata dalla bambina, condannando il ministero della Salute a risarcire la famiglia in base alla legge 210/92», scrive il Codacons.
Si legge nella sentenza (presidente Monica Vitali, relatrice Maria Di Paolo): “Il Ctu ha accertato che, fino alla somministrazione del vaccino, la piccola presentava uno sviluppo assolutamente normale e non aveva sofferto di alcun disturbo. I primi disturbi del comportamento e della motilità si manifestano appena qualche giorno dopo la somministrazione della II dose di vaccino e sono subito seguiti da episodi compulsivi. […] Il Ctu, sulla base di letteratura nazionale ed internazionale, rileva che esiste “plausibilità biologica” tra encefalopatia e vaccino del tipo di quello somministrato, nel senso che l’ encefalopatia viene annoverata tra le cosiddette reazioni avverse a quel tipo di vaccino […] In conclusione il Ctu afferma qualcosa di diverso rispetto a quanto ritenuto dall’appellante. Non si tratta di “compatibilità” ma di “alta probabilità” desunta a seguito di un iter logico che il Collegio ritiene chiaro e documentato”.
«I giudici, così come i periti, hanno accertato oltre ogni ragionevole dubbio che il vaccino ha plausibilmente causato la malattia nella neonata - scrive il Codacons - Alla luce di tale sentenza le ultime affermazioni rese da Aifa circa le reazioni avverse alle vaccinazioni appaiono non esaustive, e rischiano di fornire una informazione non completa alle famiglie Ancor di più se si considerano i numeri che emergono dalla “Banca Dati Europea delle Segnalazioni di Sospette Reazioni Avverse ai Farmaci", entrata in funzione nel 2012 e liberamente accessibile a questo indirizzo , secondo cui per il vaccino “Infanrix Hexa” ci sarebbero 8.409 segnalazioni di sospette reazioni avverse (aggiornate ad aprile 2017)».
Per tale motivo l'associazione - ribadendo «ancora una volta l'importanza delle vaccinazioni» - annuncia una nuova denuncia in Procura contro i vertici dell'Agenzia del farmaco, e pubblica sul proprio sito il modulo con cui i genitori possono chiedere indagini pre-vaccinali per i propri figli.