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Si festeggerà sabato in tutto il mondo il Mosquito Day, la «Giornata mondiale della zanzara» per celebrare il giorno, 20 agosto del 1897, data della scoperta del ruolo della zanzara come vettore e che valse il Nobel al medico britannico sir Ronald Ross.

La disputa con l’italiano Grassi

Per lunghi anni la scoperta è stata oggetto di contesa con l’Italia, che ne rivendicava la paternità nella persona del medico e zoologo Giovanni Battista Grassi. Gli studi indipendenti dei due scienziati sono, infatti, giunti alla stessa conclusione e hanno trovato nella zanzara anofele la presenza del parassita - il plasmodio - che nel 1880 era stato identificato come responsabile della malaria.

Per debellarla servono interventi congiunti.

«La scoperta che la malaria è trasmessa all’uomo dalla puntura di una zanzara Anopheles ha aggiunto alle nostre conoscenze un concetto fondamentale, ovvero che un’infezione trasmessa da vettori - come per altre gravi infezioni virali trasmesse da altre zanzare, quali la febbre gialla o la dengue - va affrontata principalmente con la profonda conoscenza del vettore e attraverso interventi di controllo della popolazione vettoriale, con tutti i mezzi disponibili - che oggi non sono solo gli insetticidi» sottolinea Roberto Romi, Primo ricercatore del Dipartimento di malattie infettive, Istituto superiore di sanità.

«A ciò devono aggiungersi la prevenzione, con la profilassi comportamentale e farmacologica e gli interventi ambientali, e il miglioramento delle condizioni sociali e sanitarie delle popolazioni a rischio, come per qualunque altra infezione umana».

L’azione del Fondo Globale.

Il Mosquito Day deve essere un’occasione per riflettere su quanto si possa e debba ancora fare per debellare questa malattia. Questo è l’obiettivo di Malaria No More UK, organizzazione internazionale no profit, con sede a Londra, fondata per combattere una malattia che miete migliaia di vittime in Africa e che sarebbe prevenibile, con un costo pari a 1,25 euro per trattamento: poco più di un caffè al bar. Il Fondo Globale è un organismo multilaterale internazionale che mira a eradicare malaria, tubercolosi e AIDS dal mondo. Un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile, anche grazie all’impegno dell’Italia, tra i fondatori e principali contributori al Fondo Globale, cui era stato chiesto lo scorso giugno di raddoppiare il proprio contributo al Fondo e portarlo da 100 a 200 mila per il prossimo triennio, e che si appresta invece a garantire un più modesto finanziamento 130 milioni di euro.

Di malaria si continua a morire

Sconfitta in Europa nel 2015, ancora oggi la malaria miete molte vittime nel mondo, oltre 430 mila all’anno, e di questa malattia ogni due minuti muore un bambino sotto i cinque anni. L’obiettivo dichiarato dall’Oms è di debellare la malaria da 35 paesi entro il 2030. Ma l’Africa non è l’unica regione cui prestare attenzione: complice la crisi economica e i cambiamenti climatici, la malaria è tornata a colpire in Venezuela, primo paese al mondo ad averla debellata nel 1961.

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