Anche se bello, probabilmente per alcuni, «rotondo» sicuramente non è sinonimo di sano. L’eccesso di peso in età infantile rappresenta una seria minaccia per la salute: se non del bambino, del futuro adulto. Vero è che i dati al momento disponibili non permettono di stimare il numero di episodi cardiovascolari registrabili in persone che hanno vissuto l’infanzia o l’adolescenza con un peso eccessivo, ma che il rischio in termini probabilistici sia aumentato è un’evidenza ormai piuttosto condivisa. A determinare questo incremento del rischio è la comparsa precoce di quelli che, nell’adulto, riconosciamo come fattori di rischio certi per la salute dei vasi e del cuore: l’ipertensione, l’aumento dei livelli di zuccheri e grassi nel sangue.

Sovrappeso e ipertensione fin da piccoli

L’ultima conferma, in tal senso, giunge da uno studio pubblicato sull’«European Journal of Preventive Cardiology». Già a quattro anni, un bambino in sovrappeso convive con una probabilità doppia rispetto a un coetaneo normopeso di avere la pressione alta. E, di conseguenza, è più esposto al rischio di un futuro evento ischemico a livello cardiaco o cerebrale. Un dato che conferma le preoccupazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, certa che l’obesità infantile rappresenti uno dei più seri problemi per la salute della popolazione nel ventunesimo secolo. Nello studio in questione, condotto su 1.800 bambini, i ricercatori hanno voluto fare luce sul legame tra l’eccesso di peso e l’ipertensione. Sul rapporto che lega i due parametri nell’adulto, non ci sono più dubbi. Meno consistenti invece, anche se già piuttosto robuste, le evidenze raccolte sulla popolazione pediatrica. A consolidarle, adesso, ci sono anche i risultati di questo lavoro. Le rilevazioni condotte a 4 e a 6 anni di età sono poco discutibili: più si dilata il giro vita, più aumentano l’indice di massa corporea e i valori della pressione sanguigna.

Ma dall'ipertensione si può tornare indietro

Di buono c’è che la relazione è però reversibile: facendo perdere peso ai bambini (indipendentemente dal loro sesso e status socioeconomico), anche la forza con cui il sangue viene spinto lungo i vasi va giù. «È come se ci si trovasse di fronte a una catena di rischi - afferma Inaki Galan, ricercatore del dipartimento di medicina preventiva e sanità pubblica dell’Università autonoma di Madrid, tra le firme dell’ultima ricerca -. Più aumenta il peso, maggiori sono i valori della pressione sanguigna. E, di conseguenza, più elevato risulta il rischio cardiovascolare». Alimentazione equilibrata e (tanta) attività fisica: questa la ricetta degli esperti per tenere il peso sotto controllo, fin dai primi anni di vita. Aspetti sui quali sono chiamati a vigilare sia i genitori sia la scuola, «che dovrebbe includere almeno 3 o 4 ore a settimana di attività fisica». Secondo i ricercatori, da parte dei docenti occorrerebbe anche porre maggiore attenzione durante le pause, onde evitare il consumo di alimenti poco salutari.

Indicazioni per le mamme

Un bambino in sovrappeso o obeso ha maggiori probabilità di rimanere tale sia in adolescenza sia in età adulta. Un aspetto che oggi si scopre non essere soltanto legato all’aspetto estetico, ma alla salute della persona che inizia a determinarsi fin dall’età infantile. O meglio: già da prima. Per questo l’ultimo appello degli esperti è rivolto alle donne: «Coloro che hanno qualche chilo in più, dovrebbero perderlo prima di rimanere incinte ed evitare eccessivi aumenti di peso durante la gravidanza. L’eccesso di peso nella mamma, assieme all’abolizione del fumo di sigaretta, rappresentano un fattore di rischio ormai acclarato per l’obesità infantile».

Twitter @fabioditodaro