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Per molti l’omeopatia è una disciplina assimilabile alle medicine tradizionali orientali. Tale metodologia di cura è nata alla fine del 1800 in Germania, ma in ogni caso, è una modalità terapeutica che si è diffusa un po’ in tutto il mondo, anche in oriente. In India ad esempio è una delle principali medicine ufficiali, accanto ad ayurveda, yoga, naturopatia, Unani, Siddha e la medicina occidentale.

Questa disciplina poggia le sue fondamenta sulla legge dei simili, secondo la quale ogni sostanza è in grado di guarire i sintomi che potrebbe causare in un eventuale stato patologico purché somministrata in dosi infinitesimali. Quando ci punge un’ape, per esempio, la parte interessata tende a gonfiarsi, arrossarsi e a far male: il rimedio omeopatico è apis, ottenuto per triturazione, progressiva diluizione e dinamizzazione dell’ape intera, ovvero dell’agente in grado di provocare il disturbo.

Omeopatia e legislazione

In Italia dal 2002 la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici (FNOMCeO) ha riconosciuto per il loro rilievo sociale le Medicine Complementari e non convenzionali come un atto medico secondo l’articolo 15 del Codice di Deontologia Medica. A

tal proposito il dottor Andrea Geraci dell’Unità di Medicina Integrata, Centro Nazionale per la Salute Globale - Istituto Superiore di Sanità - tiene a precisare come: «A livello internazionale l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha emesso nel 2009 delle linee guida riguardo la sicurezza per la preparazione dei prodotti omeopatici. In Italia gli Articoli 16-20, (Norme speciali applicabili ai medicinali omeopatici) del Decreto Legislativo 24 aprile 2006, n. 219, normano i prodotti omeopatici nell’ambito dei medicinali per uso umano.

Per quanto riguarda i professionisti, sempre in Italia, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri ha istituito in vari ordini provinciali il registro dei medici che praticano l’omeopatia, ma anche l’omotossicologia e la medicina antroposofica, essendo queste ultime delle scuole diversificate rispetto alla medicina omeopatica classica.

A livello governativo esiste un accordo del 7 febbraio 2013 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente i criteri e le modalità per la formazione e il relativo esercizio dell’agopuntura, della fitoterapia e dell’omeopatia da parte dei medici chirurghi e odontoiatri».

Studi clinici e omeopatia

È da sottolineare come anche su PubMed (la banca dati biomedica accessibile gratis online, all’interno della quale le riviste indicizzate rappresentano circa 1\6 dell’intera produzione di articoli in ambito biomedico) sono reperibili in buon numero, articoli che dimostrano l’efficacia delle Medicine Tradizionali, Complementari e Non Convenzionali e anche la Cochrane Collaboration, un’organizzazione Internazionale No-profit che si pone come obiettivo di rappresentare un punto di riferimento per una corretta informazione in ambito salute e accesso alle nuove possibilità di cura, dedica un sito specifico a queste discipline. Precisa ancora il dottor Geraci: «Esiste una notevole letteratura scientifica sull’omeopatia ma in ambiente accademico permangono dubbi sulle modalità d’azione e l’efficacia dei prodotti omeopatici. Il dibattito è ancora aperto: una delle difficoltà è di adeguare gli studi clinici classici a una metodologia basata sulla personalizzazione del rimedio omeopatico».

Rimedi omeopatici: cosa sono

L’omeopatia si avvale, dunque, dell’utilizzo di rimedi che possono essere di origine vegetale (di solito si usano piante fresche da qui la confusione fra omeopatia e fitoterapia), animale (ovvero animali interi vivi come l’ape, secchi, ma anche prodotti fisiologici come il veleno dei rettili) o minerale (a volte nella composizione si ritrovano metalli, derivati di minerali, ma anche composti ottenuti dalla ricerca omeopatica e definiti dal metodo di preparazione) e anche composti chimici tipici della medicina convenzionale.

Il rimedio omeopatico si ottiene attraverso diluizioni, una serie di deconcentrazioni progressive, cui seguono le dinamizzazioni o succussioni, energiche agitazioni delle diluizioni. I rimedi sono commercializzati, per lo più, sotto forma di granuli da sciogliere direttamente sotto la lingua.

Non esiste un rimedio valido per tutti

La medicina omeopatica chiarisce che la malattia interviene nel momento in cui si viene a perdere l’equilibrio fra mente, corpo e spirito: saper individuare quale elemento ha generato il disequilibrio è la chiave per la somministrazione dell’opportuno rimedio; ecco perché l’omeopatia non si presta al fai da te, poiché solo l’omeopata, dopo un’attenta visita del paziente può individuare il problema e di conseguenza la cura.

Omeopatia in Italia: quanto è diffusa?

Il dottor Valentino Corradi Dell’Acqua, Direttore Generale dell’Istituto di Medicina Omeopatica S.p.A. e vicepresidente di ECHAMP- European Coalition on Homeopathic & Anthroposophic Medicinal Products, l’associazione europea di settore chiarisce come: «In Europa, secondo i dati a disposizione ricorrono all’Omeopatia e alle Medicine Complementari più di 100 milioni di persone: in Italia, stando ai dati EURISPES 2017, dall’anno 2000 a oggi gli utilizzatori delle Medicine Complementari sono raddoppiati, da 6 a 12 milioni, eppure nonostante la diffusione di tale metodologia di cura, si riscontra spesso un atteggiamento di preclusione nei confronti dell’Omeopatia e delle altre Medicine Complementari.

È proprio per questo che nelle ultime settimane, anche sull’onda di un recente report del Parlamento Europeo in materia di accesso alle cure che cita espressamente la Medicina Complementare, è stata indetta da AMCP, Associazione per la Medicina centrata sulla Persona Onlus, con l’appoggio di SIOMI, Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata una petizione indirizzata al Ministero della Salute della Repubblica Italiana che vuole garantire, attraverso la sua sottoscrizione, la massima libertà di cura per ogni cittadino italiano, opponendosi a ogni atteggiamento di preclusione nei confronti delle Medicine Complementari».

Una giornata internazionale

Per ribadire le potenzialità di questa medicina Complementare, durante la giornata internazionale dell’omeopatia, con il patrocinio di AMIOT (Associazione Medica Italiana di Omotossicologia) i medici e veterinari iscritti all’albo ed esperti nelle medicine complementari offrono visite gratuite per sensibilizzare i pazienti sulle modalità secondo le quali l’omeopatia affronta tanti disturbi comuni come i mali di stagione.

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