Le donne italiane vedono con sospetto l’uso della pillola anticoncezionale, ne ignorano i benefici e legano la sua assunzione a un aumentato rischio di cancro. Una credenza che stride con i risultati della più vasta ricerca scientifica sul legame tra pillola anticoncezionale e cancro, recentemente pubblicati sulla rivista American Journal of Obstetrics and Gynaecology.
Lo studio ha infatti dimostrato non solo che la pillola non provoca alcun aumento di incidenza di tumori, ma che addirittura avrebbe un effetto protettivo nel lungo termine contro particolari forme di cancro come quello del colon-retto, dell’ovaio e dell’endometrio.
Fino a 1/3 di tumori in meno
L’analisi condotta dai ricercatori dell’Università di Aberdeen nel Regno Unito ha preso in esame un campione di oltre 46 mila donne per un arco temporale di 44 anni, evidenziando che le donne che avevano fatto uso della pillola almeno una volta nella vita andavano incontro al 19% di casi in meno di tumore del colon-retto, al 34% di casi in meno di cancro dell’endometrio e al 33% di casi in meno di tumori dell’ovaio. «Questa ricerca convalida quanto sapevamo già – avverte Franca Fruzzetti, ginecologa presso la Casa di Cura San Rossore di Pisa e membro della Società Italiana della Contraccezione (SIC) – ovvero che le donne che assumono la pillola non vanno incontro a maggior rischio di tumori nell’arco della vita, anzi la pillola ha un effetto protettivo contro tumori importanti come quello dell’ovaio, del colon-retto e dell’endometrio. Nel caso del tumore dell’ovaio questo dato è particolarmente importante poiché ad oggi non abbiamo a disposizione nessun’altra forma di prevenzione», sottolinea l’esperta.
Protezione fino alla menopausa
A colpire è soprattutto il fatto che la pillola sembra avere un effetto protettivo per decenni, fino a trent’anni di distanza dalla sua ultima assunzione secondo quanto evidenziato dallo studio. «Questo vuol dire che se prendo la pillola per dieci anni attorno all’età di trent’anni e poi la sospendo – spiega Franca Fruzzetti – potrò beneficiare della sua protezione contro i tumori dell’ovaio e dell’endometrio proprio attorno all’età della menopausa quando è maggiore il rischio di queste forme di cancro. Bisogna tuttavia considerare che il suo effetto protettivo dipende dal tempo di assunzione», sottolinea la ginecologa. Più a lungo se ne fa uso, quindi, e più l’effetto protettivo della pillola si estende nel tempo.
Italia come Iraq e Botswana
Secondo i dati della SIC, circa il 16% delle donne italiane in età fertile fa uso della pillola contro il 21,4% della media europea: una percentuale che pone l’Italia in linea con paesi come Iraq e Botswana. A scoraggiarne l’uso sono soprattutto le false credenze o il timore di effetti collaterali spesso riconducibili alle vecchie pillole anticoncezionali ad alto dosaggio.
È questo il caso del rischio di tumore al seno, che alcuni studi condotti in passato avevano dimostrato aumentato con l’uso pillola anticoncezionale soprattutto nelle pazienti già portatrici di fattori di rischio predisponenti per questa forma di tumore. Nella ricerca appena pubblicata, l’uso della pillola non ha dimostrato accrescere il rischio di tumore al seno nel lungo termine, mentre il lieve aumento di rischio riscontrato nel breve termine in alcune pazienti già portatrici di fattori di rischio tende ad azzerarsi una volta cessato l’utilizzo della pillola.
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