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E’ possibile cancellare un tatuaggio senza lasciare alcun segno, ma è impossibile eliminare completamente dall’organismo un inchiostro potenzialmente cancerogeno. Infatti, una volta che l’inchiostro viene iniettato nella pelle, una parte delle sostanze in esso contenute entra in circolo nel nostro organismo ed è praticamente impossibile riuscire ad eliminarle. In genere, sono sostanze innocue, che non hanno alcun effetto negativo. Tuttavia, sul mercato ce ne sarebbero molte altre potenzialmente pericolose. Basta pensare agli ultimi 9 pigmenti per tatuaggi richiamati dal ministero della Salute: Dubai Gold, Sailor Jerry Red, Black Mamba, Green Beret, Hot Pink, Banana Cream, Lining Green, Lining Red Light e Blue Iris, tutti conterrebbero sostanze cancerogene o responsabili di allergie.

IL RISCHIO SI PUO’ RIDURRE RIMUOVENDO IL TATUAGGIO CHIRURGICAMENTE

Una piccola buona notizia c’è. Se queste sostanze pericolose non possono essere completamente eliminate, possono essere in parte rimosse. In questo modo è possibile ridurre il rischio che provochino danni. Solo che le uniche procedure in grado di raggiungere questi risultati sono anche quelle più invasive, rispetto invece ai più moderni e sofisticati laser oggi in uso.

«Prima di prendere questa decisione - spiega Giuseppe Scarcella, responsabile nazionale del Dipartimento Laser ISPLAD (International-Italian Society of Plastic-Regenerative and Oncologic Dermatology) e referente scientifico di Candela - è bene controllate che sulla scheda tecnica, rilasciata dalla struttura dove ci si è fatti il tatuaggio, compaia uno degli inchiostri considerati potenzialmente cancerogeni».

Nel caso in cui si è incappati in uno di questi pericolosi inchiostri, è bene pensare attentamente all’opportunità di «tamponare» il problema, rimuovendo quelle particelle rimaste a «colorare» il tatuaggio e che potrebbero con il tempo entrare in circolo.

«Possiamo eliminare in parte le sostanze cancerogene andando a rimuovere chirurgicamente il tatuaggio con il bisturi o utilizzando un laser ablativo», spiega Scarcella. Molto dipende certamente dalla posizione e dalla grandezza del tatuaggio. «E’ bene infatti tenere presente che queste procedure - precisa l’esperto - lasciano delle cicatrici». In effetti, sono mini-interventi chirurgici a tutti gli effetti.

I LASER A PICOSECONDI «CANCELLANO» I TATUAGGI SENZA CICATRICI

Non ci sono vie più soft. «I nuovi laser a picosecondi, che utilizzano brevi impulsi, non sono adatti allo scopo perché agiscono frantumando le particelle di inchiostro che vengono poi fagocitate da cellule ‘spazzino’, chiamate macrofagi, e successivamente drenate attraverso il sistema linfatico», spiega Scarcella. Insomma, non eliminano le sostanze potenzialmente cancerogene.

«Il laser a picosecondi rimane tuttavia la soluzione ideale per chi ha deciso di liberarsi, per qualsiasi motivo, di un tatuaggio», precisa l’esperto. Vanno benissimo quindi per chi non ha avuto la sfortuna di farsi un tatuaggio con gli inchiostri «incriminati».

«Sempre più pazienti mi chiedono di eliminare un tatuaggio», spiega Filippo Pinto, dermatologo, responsabile della Pinto MedicalSpa, Centro Laser Dermatologico di Roma e referente scientifico di Candela.

«Grazie alle nuove tecnologie a picosecondi, ossia a miliardesimi di secondo, è possibile impiegare energie più elevate rilasciate in tempi enormemente più brevi, con frammentazione del colore del tatuaggio ottimale. Mi affido, in particolare, al laser Picoway - continua - che con tre lunghezze d’onda garantisce risultati straordinari anche sui colori che fino ad oggi erano i più difficili da cancellare, come il verde chiaro e il celeste. E’ da sottolineare, inoltre, che l’utilizzo del laser a picosecondi non determina esiti cicatriziali o effetti collaterali di lunga durata ad ulteriore conferma del suo elevato profilo di sicurezza nel trattamento per la rimozione dei tatuaggi».

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