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Prendersi cura di se stesse fin dal delicato passaggio dall’infanzia all’adolescenza

Una giornata per parlare della centralità della salute della donna durante tutto il percorso di vita.

Il passaggio figurato dal mondo dell’infanzia a quello adulto per le bambine si identifica spesso con l’arrivo della prima mestruazione, il cosiddetto menarca. In molte culture questo momento viene festeggiato, per sancire l’ingresso nel mondo degli adulti della bambina, che con la sua fertilità, arricchirà tutta la comunità.

Nella società odierna, spesso frettolosa e frenetica, questo delicato momento rischia di essere vissuto dalle piccole, come un fastidio, un problema che fa sentire sporche e diverse dalle coetanee che non hanno ancora sperimentato l’evento. «La comparsa del menarca rappresenta un momento significativo sia dal punto di vista psicologico sia a corona di una serie di modificazioni e cambiamenti fisici dei caratteri sessuali secondari che influenzano inevitabilmente il vissuto psicologico delle ragazze- chiarisce la dott.ssa Raffaella Balestrieri, sessuologa e psicologa e docente a contratto presso l’Università degli Studi di Milano che aggiunge - è importante considerare che tali cambiamenti coincidono con una fase molto peculiare dello sviluppo, la preadolescenza, momento durante il quale la costruzione dell’identità è sicuramente uno dei compiti principali.

Il menarca, in qualche modo, va a sancire l’inizio della presa di distanza dal sé bambina e non di rado innesca sentimenti ambivalenti sia per le ragazze sia per i genitori. Le ragazzine tendono a considerarsi grandi e a manifestare, di conseguenza, aspettative di tipo positivo di emancipazione e intimità e di contro provare sentimenti più spiacevoli, legati al senso di inadeguatezza enfatizzati, a volte, dal disagio che l’evento del menarca può comportare».

Mestruazioni sempre più anticipate

Dati alla mano la prima mestruazione tende a comparire fra i 10 e i 15 anni: molti studi hanno evidenziato un progressivo abbassamento dell’età del menarca, anche se si parla di pubertà precoce quando si inizia a notare la tipica peluria sotto le ascelle e sul pube e l’ingrossamento del seno prima degli 8 anni. In questo caso, può essere necessario ricorrere a un trattamento farmacologico per bloccare il processo.

Si parla al contrario di menarca tardivo quando arriva fra i 16 e i 18 anni: può succedere per predisposizione genetica o per la pratica sportiva intensa e a livello agonistico o per l’adozione di regimi alimentari squilibrati, più raramente può dipendere da un quadro patologico.

Più in generale la data della prima mestruazione, dipende dalla predisposizione genetica (ovvero dall’età della prima mestruazione della propria mamma e della propria nonna) e dal tessuto adiposo che se in eccesso, produce tanta leptina, una sostanza implicata nella maturazione dei caratteri sessuali. L’epidemia di obesità dei bambini moderni, nelle bambine ha quest’ulteriore ripercussione, ovvero il possibile abbassamento dell’età del menarca.

Prima mestruazione: cosa significa

Dai dati disponibili emerge come sia fondamentale da un punto di vista fisico e psicologico che vi sia stata un’adeguata preparazione all’evento da parte della figura materna. Una prima mestruazione anche precoce, infatti, non sembra influenzare negativamente l’autostima delle ragazze se le stesse hanno ricevuto per tempo un’adeguata educazione sessuale e il giusto sostegno dalla famiglia e in particolare dalla loro mamma.

A tal proposito la dott.ssa Balestrieri precisa: «La comparsa della prima mestruazione riporta inevitabilmente a tematiche sessuali che ancora oggi vengono discusse e affrontate poco sia in famiglia che a scuola. Il corpo che cambia, diventa spesso motivo di sguardi diversi da parte dei coetanei e la ragazzina può provare senso di vergogna e inadeguatezza e tendere quindi a nasconderlo o al contrario esibirlo nella maniera sbagliata.

Proprio a questo riguardo sarebbe opportuno un supporto di educazione sessuale non solo orientato a gestire meglio in modo pratico l’accadimento, nel senso di curare, per esempio, in maniera più scrupolosa l’igiene, ma anche ad aiutare la ragazza a prendersi cura di tutto il suo corpo, comprese le parti deputate alla sessualità e alla procreazione, rispettando e favorendo la sua intimità.

Per questo è utile e, oserei dire indispensabile, che la ragazza sappia in cosa consiste l’ovulazione, il ciclo mestruale, come si instaura una gravidanza, il perché delle perdite ematiche, utilizzando un linguaggio naturale, semplice comprensibile e adeguato all’età; in una parola deve diventare consapevole del suo corpo “sessuale” in modo che riesca ad integrarlo e sentire che le appartiene».

Fisiologia del ciclo mestruale

Per ciclo mestruale si intende l’intervallo di tempo fra una mestruazione e quella successiva, dura mediamente 28 giorni, contando dal primo giorno delle perdite fino a quelle del primo giorno del ciclo seguente. Durante questo intervallo si susseguono tutta una serie di processi che hanno lo scopo di determinare, sotto l’influenza degli ormoni femminili, la maturazione della cellula uovo e la preparazione della mucosa interna dell’utero, l’endometrio, ad accogliere l’eventuale prodotto della fecondazione.

Se la fecondazione non avviene, il tessuto si sfalda e viene eliminato con la mestruazione, in modo che nel ciclo successivo e per tutti i cicli, fino all’ultimo ciclo mestruale, che segna l’inizio della menopausa, tutto si svolga per accogliere nel migliore dei modi, il prodotto dell’eventuale fecondazione.

Ogni bambina, fin dalla prima mestruazione, che può durare da 3 a 8 giorni, deve sapere che possono passare anche 5 anni prima che il ciclo si normalizzi, che il ciclo può essere più o meno abbondante e più o meno doloroso. Molto spesso dopo il menarca e nei primi flussi mestruali non vi è la discesa dell’ovulo, i cicli possono essere molto irregolari e possono passare anche alcuni mesi senza che vi siano le mestruazioni. In genere però, si assiste ad una progressiva regolarizzazione del ciclo.

La dott.ssa Balestrieri tiene inoltre a precisare riguardo al menarca anticipato o ritardato che: «Una prima mestruazione anticipata, obbliga la bambina a rivedere tutto il suo modo di essere in una fase dello sviluppo molto distante e prematuro da quella che è la sua maturazione psicologica e quindi, ancora di più che se l’evento avviene più in là negli anni, potrebbe non essere pronta a fronteggiare da sola tutto questo. In questo caso è opportuno valutare un supporto psicologico magari famigliare. Anche un menarca ritardato, tuttavia, può creare rilevanti disagi psicologici in particolar modo rispetto al confronto con i coetanei e rispetto all’interesse sessuale».

Dismenorrea: sintomi e rimedi

Subito dopo il menarca, in genere in concomitanza dei primi cicli ovulatori, non è raro avvertire dolore anche intenso e si parla di dismenorrea (dal greco alla lettera flusso difficoltoso).

Se il dolore non è riconducibile a nessuna causa specifica si parla di dismenorrea primaria ed è particolarmente frequente nelle ragazze con meno di 20 anni, che hanno avuto il menarca prima degli 11, in associazione con flussi molto abbondanti e irregolari, nelle fumatrici e nelle ragazze con madri che hanno sofferto della stessa problematica.

Il dolore è di tipo crampiforme, avvertito nella parte bassa dell’addome, spesso si irradia alla parte bassa della schiena e può associarsi anche con nausea, vomito, diarrea e sudorazione intensa. Il dolore tende a essere più intenso nei primi giorni del ciclo e generalmente, si riesce a tenere a bada con l’assunzione di FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei).

Secondo alcuni studi la sintomatologia dolorosa può essere ridotta anche attraverso la pratica regolare dell’attività sportiva e con la disassuefazione dal fumo. Fin dal menarca, in ogni caso, bisognerebbe dare enfasi al fatto che essere mestruate non significa essere malate, e anche in quei giorni si può condurre la vita di sempre.

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