Hanno compiuto in pochi anni un salto triplo, dal cortile all’interno delle nostre case fino addirittura sul divano. Li portiamo in gita fuori porta e poi salgono sul letto. Sono gli animali domestici, oltre 60 mila tra cani e gatti, che vivono a stretto contatto con noi.

Ciononostante, secondo una ricerca Doxapharma condotta su 408 proprietari di animali domestici che fanno uso di antiparassitari, solo un proprietario su due ritiene che il veterinario abbia un ruolo fondamentale per la salute del proprio animale. E meno della metà (il 46%) crede che il veterinario sia importante per proteggere l’intera famiglia, esseri umani compresi.

Sbagliatissimo, perché i parassiti come pulci e zecche che colpiscono l’animale possono costituire una minaccia anche per la salute dell’uomo. «Con il cambiamento climatico, questi ectoparassiti sopravvivono anche d’inverno e la temperatura delle nostre abitazioni, sui 21 gradi tutto l’anno, è l’habitat ideale per le pulci e consente loro di vivere un’eterna primavera» ha spiegato Marco Melosi, presidente dell’ANMVI Associazione nazionale medici veterinari italiani, in occasione della presentazione della campagna «fatelo meno, fatelo meglio, fatelo dal veterinario» promossa da ANMVI e MSD Animal Health per sensibilizzare sulla necessità della prevenzione antiparassitaria, che andrebbe, secondo il veterinario «impostata durante tuto l’anno e non più solo nei mesi caldi».

Bisognerebbe mettere in pratica delle buone regole comportamentali, spesso trascurate come mostra la stessa indagine Doxapharma, dalla quale emerge che sono veramente pochi (3%) coloro che, dopo una passeggiata all’aperto, controllano il pelo dell’animale alla ricerca di zecche e parassiti.

«Pensiamo alla malattia di Lyme», ha spiegato il veterinario Melosi. Essa è trasmessa dalle zecche agli animali, dove produce sintomi come febbre, malessere generalizzato e dolori articolari, ma può colpire anche l’uomo dove con il passare dei giorni alla lesione cutanea caratteristica seguono sintomi neurologici anche gravi. Sempre le zecche possono trasmettere all’uomo un’altra malattia, la meningoencefalite da zecche, che nella maggior parte dei casi è asintomatica ma può arrivare a causare disturbi del sistema nervoso centrale.

Inoltre, l’infestazione delle pulci può trasformarsi in un vettore per virus e batteri, così da infettare anche l’uomo, come ad esempio nel caso dei batteri del genere Rickettsia, che provocano febbre e tifo, o i batteri del genere Bartonella, trasmessi dai graffi del gatto all’uomo, dove causano febbre, malessere, dolori articolari. Infine, l’uomo può essere afflitto dalle stesse dermatiti che le pulci causano a cani e gatti.

Le movimentazioni di animali sul territorio nazionale sono insidiose: «I proprietari che viaggiano lungo la penisola, i trasferimenti autorizzati di cani senza proprietario verso strutture più accoglienti o verso l’adozione, tutti gli spostamenti da e verso ambienti climaticamente diversi, specie se caldi, impongono protezioni prima e durante il viaggio» ha spiegato il veterinario Melosi.

«Per i cani, pericolosa è la leismaniosi, grave malattia trasmessa da un protozoo; il contagio avviene con il morso dei pappatagi; nessun territorio del nostro paese è immune; è molto presente in Sicilia e Calabria e dovrebbero tenerne conto coloro che vi si recano in vacanza con il proprio animale».

Infine, un appello a verificare le proprie fonti: «Per il benessere complessivo del nucleo famigliare, non solo dei nostri animali, bisogna affidarsi a delle fonti autorevoli, come i veterinari, ed essere esigenti nel pretendere informazioni chiare».


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