In anticipo sui tempi, il virus dell’influenza è già in circolazione. Il primo caso è stato registrato a Pavia. Il ceppo, isolato venerdì scorso in un bambino di 4 anni dai laboratori di Microbiologia e Virologia del Policlinico San Matteo, è proprio quella variante A/H1N1, detta Michigan, prevista dagli esperti lo scorso autunno e già inserita nel vaccino.

Il bambino, residente nel Pavese, è stato ricoverato per un paio di giorni alla Clinica Pediatrica per febbre e vomito e presentava anche un interessamento polmonare, con una compromissione delle basse vie aeree. «Aveva una bronchiolite» conferma Fausto Baldanti, il responsabile della virologia molecolare del San Matteo e docente dell’Università di Pavia, che puntualizza come l’origine egiziana del bambino non sia un’informazione rilevante per la diffusione del virus. Questo “caso zero” ci dice solo che l’influenza è già in circolo. «Questo è il primo rilevamento di A/H1N1, ma l’Istituto Superiore di Sanità (ndr che esegue la sorveglianza epidemiologica) ha già registrato alcuni casi positivi al ceppo B. Il picco dei contagi è atteso, come da previsioni, verso gennaio». Ma, con il freddo, potrebbe venire anticipato a dopo Natale. Questo significa che siamo appena in tempo per vaccinarci.

«Il virus A/H1N1 è piuttosto aggressivo: a malessere, vomito e sintomi tipicamente influenzali si possono accompagnare disturbi a carico dei polmoni, come bronchiti e bronchioliti» ci spiega Maria Rita Gismondo, responsabile della microbiologia clinica, virologia e diagnostica bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano. «Nessun allarme. Ma dobbiamo vaccinarci tutti, per proteggere noi stessi e gli altri: più persone sono vaccinate contro l’influenza, meno probabilità avrà il virus di diffondersi e di raggiungere i soggetti più fragili».

Il vaccino trivalente protegge dai tre ceppi virali A/H1N1, A/H3N2 e B Brisbane. La composizione quadrivalente, raccomandata dall’Oms, include anche il virus B Puckett. Le categorie a rischio sono bambini e anziani, soggetti immunodepressi, con patologie cardiache e infezioni respiratorie croniche. Inoltre, «particolarmente vulnerabili sono le donne in gravidanza e i grandi obesi, entrambi i gruppi sono a rischio di severe compromissioni polmonari - ci spiega il virologo Baldanti - Ma la severità dell’influenza è imprevedibile: anche giovani e sani possono manifestare improvvise infezioni gravi». Infine, ricorda il virologo, a doversi vaccinare sono anche tutti coloro che si prendono cura o lavorano a contatto con le persone fragili, incluso il personale medico sanitario. Gli esperti si attendono un andamento simile a quello dell’anno scorso, quando l’influenza costrinse a letto 5 milioni di italiani e altri 8-10 milioni colpiti dai numerosi virus parainfluenzali.


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