Dietro questa nuova tendenza pare esserci la crisi economica che ha sottratto potere d'acquisto e quindi l'exit strategy è quella di frequentare, almeno nelle grandi città, come Roma e Milano, gli happy hour, nei quali sono accessibili, per una modesta cifra, cibi e soprattutto, alcolici.
Si tratta di un "elemento emergente" che ha rilevato Emanuele Scafato, dell'Istituto Superiore di Sanità e direttore dell'Osservatorio nazionale sull'alcool, alla vigilia della Giornata Mondiale della Salute che si celebra in tutto il mondo domani 7 aprile.
Il fenomeno dell'abuso di alcool tra gli anziani è tipicamente maschile. Secondo gli ultimi dati disponibili, ad eccedere con il consumo di alcolici nella fascia d'età compresa tra 65 e i 74 anni è il 47,4% degli uomini. Superati i 75 anni, la percentuale scende al 40,3%, per un totale di circa 2,2 milioni di uomini anziani. Tra le donne, le percentuali sono molto più basse: le consumatrici a rischio (tra i 65 e i 74 anni) sono il 13,3%.
Il problema ha un notevole impatto anche sui costi sanitari poiché il prolungato abuso di alcool spesso provoca patologie come la cirrosi epatica alcolica, malattia per la quale la percentuale dei ricoveri ospedalieri ha registrato una crescita di quasi 10 punti percentuali passando dal 26,3% al 36,4% tra il 2000 e il 2009.