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Febbre alta, mal di gola, raffreddore e problemi gastrointestinali. L'influenza è arrivata e sta costringendo a letto mezza Roma ma, a quanto pare, il peggio deve ancora venire. Secondo le previsioni dei medici sentinella, il vero picco influenzale è atteso tra la fine dell'anno e l'Epifania. Molti romani dovranno abbandonare il sogno di una vacanza al mare o in montagna e rassegnarsi a trascorrere le tanto attese festività sotto le coperte. Il Lazio, fanno sapere dall'Istituto Superiore della Sanità, è tra le Regioni più colpite. «In base ai dati che riceviamo dai medici di medicina generale, negli ultimi sette giorni l'influenza ha colpito 6 persone su 1.000 - dice Caterina Rizzo, medico epidemiologo dell'ISS - L'incidenza è maggiore nei bambini tra 0 e 14 anni». A Santo Stefano, al pronto soccorso del Bambino Gesù, sono arrivati oltre 450 bambini. Intanto nella nostra Regione è in corso una incisiva campagna antiinfluenzale che ribadisce come la vaccinazione sia il migliore strumento di prevenzione. La Regione Lazio ha distribuito alle Asl circa un milione di dosi vaccinali. La risposta dei cittadini è stata positiva tanto che si è registrato un considerevole aumento di richieste di vaccinazioni. «Come Roma 1 abbiamo distribuito 181.000 dosi di vaccino antiinfluenzale - dice il direttore Uoc Asl Roma1, Roberto Ieraci - Il dato positivo è che le richieste aumentano anche da parte dei giovani. Sarebbe utile, a mio avviso, vaccinare contro l'influenza anche i bambini dai 6 mesi ai 5 anni».

LE COMPLICAZIONI
Come spesso accade nei giorni di festa, gli ospedali lamentano un sovraffollamento del pronto soccorso. «La maggior parte dei pazienti arriva da noi non tanto per l'influenza quanto a causa di alcune complicanze che possono colpire i soggetti più fragili - dice il direttore medicina d'urgenza e pronto soccorso del Gemelli, Francesco Franceschi - Nelle ultime 24 ore abbiamo trattato 228 pazienti». Il direttore del pronto soccorso del Fatebenefratelli di Roma, Sergio Timpone fa sapere che la maggior parte degli accessi di questi giorni sono dovuti a scompensi cardiaci o bronchiti. L' Ospedale Sandro Pertini ha registrato tra i 150 e i 200 accessi al giorno, numeri elevati ma non allarmanti. Analoga situazione al San Camillo Forlanini, dove, a cavallo del Natale c'è stata una maggiore affluenza in pronto soccorso. Massima allerta invece per i bambini che, quest'anno, sono colpiti non soltanto dall' influenza ma anche da una bronchiolite particolarmente severa. «Al pronto soccorso stiamo registrando numeri impressionanti che mettono il personale ospedaliero a dura prova. Il giorno peggiore è stato Santo Stefano - dice il responsabile del pronto soccorso ed Emergenza del Bambino Gesù, Antonino Reale L'invito che rivolgiamo ai genitori è di recarsi al pronto soccorso solo se necessario. In assenza di complicanze, i pediatri di famiglia sono perfettamente in grado di assistere i bambini». La corsa in ospedale, dicono i medici, va fatta solo in caso di reale necessità.

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