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Torna "Uno sguardo raro", il primo Festival internazionale di cinema sul tema delle malattie rare, giunto quest'anno alla sua terza edizione.

Aprirà i battenti ​sabato10 febbraio​, alle 16​, presso la Casa del Cinema di Roma​, e si chiuderà domenica, dopo una lunga serie di proiezioni e relative premiazioni. Oltre mille le opere arrivate da 140 Paesi, tra cortometraggi, cortometraggi under 30, documentari, spot e cortissimi con smartphone. Le preselezioni sono avvenute in base al tema, poi il via libera per la finale da parte di una giuria presieduta dalla regista Cinzia Th Torrini.

L'obiettivo della rassegna è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica alla dolorosa questione delle malattie rare, contro l'isolamento e l'esclusione sociale che spesso patiscono le persone che ne sono affette. Ed è per questo che attraverso uno strumento efficace e popolare come il cinema, il Festival coinvolge i pazienti, le famiglie, gli operatori, le istituzioni, per cercare di dare una mano anche dal punto di vista culturale a chi ha già tanto da combattere contro difficoltà di cura e, troppo spesso, contro una burocrazia defaticante.


Tenacia e speranza, forza ed emozione: sono le parole chiave intorno alle quali hanno lavorato in primis in questi anni Claudia Crisafio, presidente dell'associazione promotrice Nove Produzioni e direttrice artistica del Festival, insieme a Serena Bartezzat​i, vicedirettrice di "Uno sguardo raro" e responsabile della comunicazione di U.N.l.A.M.0. Fimr Onlus. Ed è così che si è realizzato un programma di tutto rispetto, con storie che meritano di essere conosciute e nuovi talenti da scoprire in finale, con testimonianze dalla Russia al Marocco, dal Messico all'Iran, dall'Indonesia a Israele fino all'Algeria e La Spagna.

Tra i partecipanti italiani, titoli come "Una bellissima bugia" di Lorenzo Santoni, o "Finalmente al mare ​"​ di Nicola Nucci, ma anche proiezioni interamente in inglese come "How can we help you", ideato dal professor Mario Morbidi e diretto da Annamaria Liguori (quest'ultimo fuori concorso).


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