ROMA - Sono più di 9 milioni le persone tra donne, anziani e famiglie con figli, che hanno dovuto rinunciare alle cure sanitarie per motivi economici nell'ultimo anno. 
Questi dati sono emersi da uno studio Rbm Salute-Censis presentato al Welfare Day.
Oltre una persona su quattro ha più di 65 anni, il 65% è di sesso femminile e in 4 milioni di casi vie al Sud o nelle Isole.

Tale fenomeno è particolarmente accentuato nelle Regioni con piani di rientro dal deficit sanitario, dove la crescita media della spesa pubblica nel settore è scesa dal +6,2% del 2000-2007 a meno dell'1% nei tre anni successivi. A livello nazionale si è passati, nello stesso periodo, da aumenti annui del 6% al +2,3%. Anche in conseguenza dei tagli, gli italiani che ritengono la sanità della propria Regione in peggioramento sono aumentati di dieci punti percentuali tra il 2009 e il 2012, fino al 31,7%.

Il divario tra le esigenze di finanziamento della sanità pubblica e le risorse disponibili dovrebbe raggiungere 17 miliardi di euro nel 2015. Intanto, la spesa per la sanità privata intanto continua ad aumentare (+25,5 tra il 2000 e il 2010).

In particolare, le persone assistite dai Fondi integrativi, sono 3 milioni. In oltre il 55% dei casi gli importi stanziati dai fondi sono andati in prestazioni sostitutive al servizio pubblico come il ricovero ospedaliero o il day hospital.