Unire forze, strumenti e laboratori per "craccare" il cervello umano e risolvere alcuni dei suoi enigmi, come scoprire i circuiti molecolari da cui scaturiscono i comportamenti e la coscienza. Tutto questo riproducendo il modello adottato dai fisici del Cern di Ginevra nella ricerca del mitico Bosone di Higgs. È l'impresa annunciata sulla rivista Nature da tre gruppi di ricerca di Portogallo, Svizzera e Gran Bretagna. Il piano proposto da Zach Mainen, del Centro Champalimaud per l'ignoto di Lisbona, Michael Hausser, dello University College di Londra e Alexandre Pouget, dell'università di Ginevra, trae ispirazione dal modo in cui i gruppi di ricerca sulla fisica delle particelle preparano i loro esperimenti sull'acceleratore di particelle Lhc, e in particolare dall'esperimento Atlas, che coinvolge 3.000 fisici.

Anche se in questo caso i numeri saranno più contenuti, i principi base della collaborazione sono simili. «Quello che proponiamo è una sorta di "Grande teoria unificata" della ricerca sul cervello», precisa Mainen. «Lo possiamo fare, anche se non accadrà prima di 5 anni - continua - Ma abbiamo teorie che devono essere messe alla prova, e lo faremo con gli stessi principi usati nella fisica». Ci saranno 10 laboratori che lavoreranno sugli stessi esperimenti, con gli stessi strumenti e gli stessi software. I dati saranno condivisi in un cloud comune. «Sarà quasi come un laboratorio globale, ma distribuito geograficamente», conclude Mainen.

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