Selfie audaci e seduttivi. Foto di nudo più o meno esplicite. Spezzoni di video amatoriali. Qualche racconto erotico o la segreta confessione di una fantasia peccaminosa. Il tutto dentro un cellulare o un computer. Con il partner abituale o con perfetti sconosciuti. Sesso e rete camminano l’uno accanto all’altro, si intrecciano in una danza tanto seduttiva quanto pericolosa.
Non sempre, però, l’utilizzo della tecnologia come afrodisiaco va demonizzato. Tra le mura domestiche o all’interno di una coppia rodata e fidata - e forse un po’ annoiata - i partner possono beneficiare della spezia della trasgressione.
Possono giocare miscelando vari ingredienti come il voyeurismo e l’esibizionismo, ben consapevoli del legame di fiducia reciproco e del patto di indiscussa segretezza. Nessuna di quelle foto e nessuna parte di quel testo sgattaiolerà via dal loro cellulare, nemmeno per sbaglio.
Il loro smartphone si trasforma in una cassaforte, una vera scatola nera, e diventa una sorta di diario segreto del loro immaginario erotico, del desiderio reciproco e della dimensione ludica della loro vita intima.
Per chi vive a distanza, per esempio, fare sexting o fare l’amore online rappresenta una forma di intimità alternativa nel tentativo di non subire troppo i duri colpi della distanza e i morsi dell’astinenza del partner amato.
Alcuni partner protetti dalla distanza fisica tengono a bada il pudore e la reticenza e si cimentano in sperimentazioni erotiche che scaldano i sensi, accendono la fantasia e rinsaldano il legame di coppia. Grazie alla dimensione del gioco virtuale un partner trasloca nell’immaginario dell’altro, e li rimane a lungo.
Quando ci addentriamo tra le complesse pieghe del sesso virtuale, dobbiamo effettuare un importante distinguo tra un utilizzo ludico e saltuario e uno indispensabile e compulsivo. Per comprendere se l’utilizzo è patologico o ludico bisognerebbe conoscere a fondo i protagonisti delle gesta amorose, la frequenza o assoluta necessità con cui lo praticano, le modalità e la possibilità di poterne fare a meno.
Nel primo caso, l’intreccio tra lenzuola e monitor di un cellulare non desta alcuna preoccupazione, fa bene all’intimità della coppia perché incarna il gioco, il diversivo, il parco giochi saltuario della sessualità.
Quando, invece, il gioco erotico virtuale diventa la condizione sine qua non per accendere la passione e per trasformarla poi in azione, bisognerebbe analizzare a fondo le dinamiche di quella coppia: la loro sessualità, l’eventuale presenza di disfunzioni sessuali o di disagi taciuti, di nuclei parafilici, di mancanza di empatia sessuale e tantissimo altro.
Nel caso di dinamiche compulsive e indispensabili, si tratta di una chiara e inequivocabile dipendenza psicologica che incatena il fruitore ad avere bisogno di una “dose” di crescente entità e intensità, che porta poi inevitabilmente a una forma di assuefazione al mondo virtuale e a una crisi di coppia postuma.
Sesso, rete e revenge porn
L’utilizzo della rete in amore ha vari gradi di gravità e anche di pericolosità, soprattutto quando dall’altra parte del cavo abita un (o una) sconosciuto.
Il rischio più grave è di incorrere nel revenge porn o pornovendetta: la condivisione pubblica e online di immagini o video intimi senza il consenso dei protagonisti. In alcuni casi, le immagini vengono carpite dal partner durante un momento di intimità e con consenso dell’altro partner che diventerà poi vittima, in altri senza che la vittima ne fosse a conoscenza. L’estorsione sessuale può essere suddivisa in due tipi, entrambe gravissime. Una per (presunto) amore e un’altra per denaro.
Nel primo caso si tratta di una vendetta tra amanti o ex amanti. Uno dei due, mosso da astio, gelosia e acredine, si vendica di un abbandono o di un tradimento e mette online contenuti intimi del loro passato amoroso.
Il secondo, invece, viene agito da associazioni criminali, da briganti e lestofanti del web. Si tratta, infatti, di un’estorsione in piena regola che colpisce soprattutto gli adulti più o meno facoltosi e, soprattutto, coniugati. Il ricattatore studia la sua preda, indossa i panni virtuali di una donna sensuale, ottiene la sua fiducia, l’adesca e il gioco è fatto. Fanno l’amore online, filmano immagini e momenti ad alta gradazione erotica e il malcapitato è prontamente ricattabile. La preda, ormai catturata, unitamente alle sue immagini intime, viene minacciata: o paga una cospicua somma di denaro oppure le sue immagini verranno postate online.
Sesso virtuale dipendenza reale
Da ludico, occasionale e scacciapensieri, il sesso virtuale può diventare obbligatorio, indispensabile, l’unica modalità sessuale.
Il sesso online è una strategia amatoria che non prevede la relazione con un altro essere umano, con il suo carico di ansie e incertezze, ma utilizza l’immagine dell’altro, a debita distanza, ponendolo dietro lo schermo difensivo di un computer.
I rischi di non poterne più fare a meno aumentano in maniera esponenziale quando chi ne fruisce ha una “personalità dipendente”.
In questi casi, il sesso online diventa il suo chiodo fisso, la sua ossessione, occupa tutti i suoi pensieri, scandisce i tempi della sua giornata, con effetti nefasti sulla sua qualità di vita e su quella di chi gli sta accanto.
Il cybersesso diventa patologico quando diventa compulsivo e chi lo pratica non riesce più a farne a meno. Quando una persona trascorre molto tempo tra autoerotismo e solitudine del piacere, oltre il suo comportamento sessuale viene influenzato e stravolto anche il suo funzionamento mentale, emozionale e relazionale.
Il ricorso esclusivo al canto delle sirene della rete diventa una supplenza affettiva e sessuale e denuncia chiaramente un malessere individuale e di coppia.
Un singolo che preferisce il sesso online al calore e alla poliedricità di una relazione, forse, soffre di qualche problematica relazionale, di scarsa autostima o di possibili disfunzioni sessuali non curate.
Un partner che naviga ad oltranza preferendo lo schermo al coniuge, probabilmente non sta più bene all’interno della sua coppia.
La sessualità virtuale ha vari significati: dal preliminare d’amore al surrogato affettivo, sino a sfiorare la dipendenza.
Ogni navigazione, anche la più impervia e necessaria, ci racconta di una ferita, e ogni ferita ha bisogno di un ascolto empatico e attento. Averne cura e rispetto consente a chi è rimasto intrappolato e inerme a venirne fuori e a recuperare in qualità di vita e in vita amorosa.
*Valeria Randone è psicologa, specialista in sessuologia clinica, a Catania e Roma. www.valeriarandone.it
Selfie audaci e seduttivi. Foto di nudo più o meno esplicite. Spezzoni di video amatoriali. Qualche racconto erotico o la segreta confessione di una fantasia peccaminosa. Il tutto dentro un cellulare o un computer. Con il partner abituale o con perfetti sconosciuti. Sesso e rete camminano l’uno accanto all’altro, si intrecciano in una danza tanto seduttiva quanto pericolosa.
Non sempre, però, l’utilizzo della tecnologia come afrodisiaco va demonizzato. Tra le mura domestiche o all’interno di una coppia rodata e fidata - e forse un po’ annoiata - i partner possono beneficiare della spezia della trasgressione.
Possono giocare miscelando vari ingredienti come il voyeurismo e l’esibizionismo, ben consapevoli del legame di fiducia reciproco e del patto di indiscussa segretezza. Nessuna di quelle foto e nessuna parte di quel testo sgattaiolerà via dal loro cellulare, nemmeno per sbaglio.
Il loro smartphone si trasforma in una cassaforte, una vera scatola nera, e diventa una sorta di diario segreto del loro immaginario erotico, del desiderio reciproco e della dimensione ludica della loro vita intima.
Per chi vive a distanza, per esempio, fare sexting o fare l’amore online rappresenta una forma di intimità alternativa nel tentativo di non subire troppo i duri colpi della distanza e i morsi dell’astinenza del partner amato.
Alcuni partner protetti dalla distanza fisica tengono a bada il pudore e la reticenza e si cimentano in sperimentazioni erotiche che scaldano i sensi, accendono la fantasia e rinsaldano il legame di coppia. Grazie alla dimensione del gioco virtuale un partner trasloca nell’immaginario dell’altro, e li rimane a lungo.
Quando ci addentriamo tra le complesse pieghe del sesso virtuale, dobbiamo effettuare un importante distinguo tra un utilizzo ludico e saltuario e uno indispensabile e compulsivo. Per comprendere se l’utilizzo è patologico o ludico bisognerebbe conoscere a fondo i protagonisti delle gesta amorose, la frequenza o assoluta necessità con cui lo praticano, le modalità e la possibilità di poterne fare a meno.
Nel primo caso, l’intreccio tra lenzuola e monitor di un cellulare non desta alcuna preoccupazione, fa bene all’intimità della coppia perché incarna il gioco, il diversivo, il parco giochi saltuario della sessualità.
Quando, invece, il gioco erotico virtuale diventa la condizione sine qua non per accendere la passione e per trasformarla poi in azione, bisognerebbe analizzare a fondo le dinamiche di quella coppia: la loro sessualità, l’eventuale presenza di disfunzioni sessuali o di disagi taciuti, di nuclei parafilici, di mancanza di empatia sessuale e tantissimo altro.
Nel caso di dinamiche compulsive e indispensabili, si tratta di una chiara e inequivocabile dipendenza psicologica che incatena il fruitore ad avere bisogno di una “dose” di crescente entità e intensità, che porta poi inevitabilmente a una forma di assuefazione al mondo virtuale e a una crisi di coppia postuma.
Sesso, rete e revenge porn
L’utilizzo della rete in amore ha vari gradi di gravità e anche di pericolosità, soprattutto quando dall’altra parte del cavo abita un (o una) sconosciuto.
Il rischio più grave è di incorrere nel revenge porn o pornovendetta: la condivisione pubblica e online di immagini o video intimi senza il consenso dei protagonisti. In alcuni casi, le immagini vengono carpite dal partner durante un momento di intimità e con consenso dell’altro partner che diventerà poi vittima, in altri senza che la vittima ne fosse a conoscenza. L’estorsione sessuale può essere suddivisa in due tipi, entrambe gravissime. Una per (presunto) amore e un’altra per denaro.
Nel primo caso si tratta di una vendetta tra amanti o ex amanti. Uno dei due, mosso da astio, gelosia e acredine, si vendica di un abbandono o di un tradimento e mette online contenuti intimi del loro passato amoroso.
Il secondo, invece, viene agito da associazioni criminali, da briganti e lestofanti del web. Si tratta, infatti, di un’estorsione in piena regola che colpisce soprattutto gli adulti più o meno facoltosi e, soprattutto, coniugati. Il ricattatore studia la sua preda, indossa i panni virtuali di una donna sensuale, ottiene la sua fiducia, l’adesca e il gioco è fatto. Fanno l’amore online, filmano immagini e momenti ad alta gradazione erotica e il malcapitato è prontamente ricattabile. La preda, ormai catturata, unitamente alle sue immagini intime, viene minacciata: o paga una cospicua somma di denaro oppure le sue immagini verranno postate online.
Sesso virtuale dipendenza reale
Da ludico, occasionale e scacciapensieri, il sesso virtuale può diventare obbligatorio, indispensabile, l’unica modalità sessuale.
Il sesso online è una strategia amatoria che non prevede la relazione con un altro essere umano, con il suo carico di ansie e incertezze, ma utilizza l’immagine dell’altro, a debita distanza, ponendolo dietro lo schermo difensivo di un computer.
I rischi di non poterne più fare a meno aumentano in maniera esponenziale quando chi ne fruisce ha una “personalità dipendente”.
In questi casi, il sesso online diventa il suo chiodo fisso, la sua ossessione, occupa tutti i suoi pensieri, scandisce i tempi della sua giornata, con effetti nefasti sulla sua qualità di vita e su quella di chi gli sta accanto.
Il cybersesso diventa patologico quando diventa compulsivo e chi lo pratica non riesce più a farne a meno. Quando una persona trascorre molto tempo tra autoerotismo e solitudine del piacere, oltre il suo comportamento sessuale viene influenzato e stravolto anche il suo funzionamento mentale, emozionale e relazionale.
Il ricorso esclusivo al canto delle sirene della rete diventa una supplenza affettiva e sessuale e denuncia chiaramente un malessere individuale e di coppia.
Un singolo che preferisce il sesso online al calore e alla poliedricità di una relazione, forse, soffre di qualche problematica relazionale, di scarsa autostima o di possibili disfunzioni sessuali non curate.
Un partner che naviga ad oltranza preferendo lo schermo al coniuge, probabilmente non sta più bene all’interno della sua coppia.
La sessualità virtuale ha vari significati: dal preliminare d’amore al surrogato affettivo, sino a sfiorare la dipendenza.
Ogni navigazione, anche la più impervia e necessaria, ci racconta di una ferita, e ogni ferita ha bisogno di un ascolto empatico e attento. Averne cura e rispetto consente a chi è rimasto intrappolato e inerme a venirne fuori e a recuperare in qualità di vita e in vita amorosa.
*Valeria Randone è psicologa, specialista in sessuologia clinica, a Catania e Roma. www.valeriarandone.it