Tra i giovani maschi italiani, meno del 5% si sottopone ad una visita andrologica prima dei venti anni. In questo modo, molte malattie che, se diagnosticate precocemente, sarebbero facili da prevenire e curare, rimangono sommerse per anni, diventando incurabili. Di qui il nuovo Quaderno del ministero della Salute dedicato a “Prevenzione, diagnosi e cura delle patologie andrologiche dall'età pediatrica al giovane adulto” on line.
L'obiettivo, ricorda il ministro Beatrice Lorenzin nella prefazione, «è promuovere la salute andrologica delle generazioni future, essenziale non solo per il benessere del singolo individuo, ma anche delle coppie di domani e dell'intera società». La monografia delinea i percorsi diagnostici terapeutici ed assistenziali per l'identificazione precoce e la cura delle principali patologie maschili: criptorchidismo, varicocele, ipogonadismo, anomalie congenite del tratto genito-urinario e malattie sessualmente trasmesse.
Per salvaguardare la salute riproduttiva dei giovani uomini, si legge, «assume un ruolo fondamentale la collaborazione tra pediatra, medico di medicina generale, medico del consultorio e andrologo, unitamente alla creazione di reti territoriali integrate tra queste discipline». Ma necessaria è anche «una sistematica educazione della popolazione» con campagne di prevenzione mirate ad informare i giovani e le famiglie sui rischi derivanti da abitudini di vita scorrette, come fumo, alcol e obesità, così come sull'importanza della vaccinazione anti-Hpv.