Le festività natalizie si avvicinano rapide: ci si riunisce per i pranzi di vigilia, giorno di Natale, Capodanno. I più si apprestano a portare in tavola e quindi gustare, i piatti della tradizione, quelli che la nonna ha tramandato e preparato con amore e sapienza. Ecco quindi che dal Nord al Sud della nostra penisola sarà tutto un fiorire di cappelletti in brodo tipici della Romagna, cappone in Piemonte, Canederli in Trentino, minestra di cardi in Abruzzo, Brovada e muset con polenta in Friuli, scillatelle in Calabria, pandolce in Liguria, Pizza de Natà nelle Marche tanto per citare qualche specialità.

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claudia carucci

Cosa succede però, se a tavola c’è un ospite vegano, latto-ovo vegetariano o latto-vegetariano? La parola vegano è un neologismo e descrive le persone che hanno scelto di alimentarsi con prodotti esclusivamente vegetali. Chi è vegano, dunque, non consuma né la carne né il pesce e non consuma neppure i prodotti di derivazione animale quali uova, latte o miele. Chi è latto-ovo-vegetariano invece, non consuma né carne né pesce, ma sceglie di mantenere nella dieta piccole quantità di prodotti animali indiretti cioè latte e derivati e uova e derivati. Ci sono anche persone che decidono di consumare i latticini, ma non le uova: i latto-vegetariani.

Vegetariani e vegani: quanti sono?
Secondo il rapporto Italia 2019, curato da Eurispes, nel 2018 nel nostro Paese è calato il numero dei latto-ovo-vegetariani, ma è aumentata la percentuale di chi sceglie una dieta vegana (1%). In Italia, numeri alla mano, i vegetariani rappresentano il 7,3% della popolazione (+0,2% rispetto al 2018, -0,3% rispetto al 2017, -0,7% rispetto al 2016, +1,4% rispetto al 2015, +0,2% rispetto al 2014). Il 4,9% di coloro che hanno sperimentato il regime vegetariano lo hanno successivamente abbandonato. In aumento invece la percentuale di vegani pari all’1,9% (+1% rispetto al 2018).

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claudia carucci

Cosa porto in tavola per un menù a base vegetale?

Cosa pensare per un menù vegano, adatto anche a un latto-ovo-vegetariano e latto-vegetariano (ma non viceversa) in vista delle festività? A rispondere è la dott.ssa Luciana Baroni, fondatrice e Presidente in carica della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana (S.S.N.V): «Realizzare un menù vegano è nel complesso molto semplice, in quanto basta assortire un primo piatto a base di cereali e verdura e/o legumi e un secondo piatto a base di legumi e verdura, guarnito di frutta secca o semi oleaginosi (ad esempio macinati al posto del parmigiano), con frutta a fine pasto o come spuntino».
Questo il menù proposto dalla dott.ssa Baroni per il Natale 2019: « Antipasti con sformatini di pomodori secchi e bicchierini di semini; un primo di crespelle di ceci ripiene di purè di funghi. Per secondo polpettone vegetale di lenticchie e noci con contorno di radicchio e patate al forno e infine soffice stella carota e mandorla per dessert». 
Tutti gli anni la S.S.N.V. in collaborazione con AgireOra Edizioni propone menù di Natale dettagliato e adatto a ogni esigenza.

Veganuary: per chi vuole provare il passaggio verso una dieta vegetale
Cinque anni fa in Gran Bretagna è partita l’iniziativa Veganuary: fin’ora vi hanno aderito circa 500.000 persone in tutto il mondo. Aderire adesso è possibile anche in Italia: chi lo fa riceve da prima uno starter-kit scaricabile e una serie di e-mail di supporto giornaliere, per tutti giorni del mese di gennaio. Le mail contengono informazioni di ogni tipo: da come fare la spesa, a come riconoscere i prodotti vegani al supermercato, informazioni nutrizionali e sulla salute, sulla sostenibilità della produzione alimentare, sull’abbigliamento e su uno stile di vita più attento all’ambiente. A supporto dell’iniziativa a gennaio 2020 in Italia Silvia Goggi, medico-nutrizionista specializzata in alimentazione e nutrizione a base vegetale sarà a disposizione degli iscritti per supportarli e rispondere a domande, ma anche per sfatare tutti i falsi miti e le fake news che circolano intorno all’alimentazione vegetale.