Ore e ore davanti ad un computer, e altrettanto a muovere un mouse: dolori insopportabili tra braccio e spalla. Si tratta di una sindrome da "overuse" da mouse, cioè una malattia professionale riconosciuta come tale dalla sentenza della Corte dell'Appello di Pescara, un bancario ottiene un risarcimento per l'uso eccessivo del mouse.

La Corte d'Appello de Pescara ha riconosciuto la "tecnopatia" all'uomo, "sindrome pronatoria dell’arto superiore destro causata da tecnopatia procurata da »overuse« da mouse da computer".

Il bancario pescarese in un primo momento si è rivolto al patronato provinciale della CGIL. Nei giorni scorsi, dato che l’Inail ha deciso di non ricorrere in Cassazione, la sentenza è divenuta definitiva.

Il consulente medico dell’Inca Cgil ha quindi dimostrato attraverso le perizie mediche che un utilizzo eccessivo del mouse causa tecnopatia per il lavoratore. Si tratta del primo caso accertato in Italia. L’esposizione continua e protratta nel tempo agli strumenti tecnologici presenti in ambito lavorativo, quali i pc, richiede la previsione di nuove misure di tutela dei lavoratori dalle malattie professionali.

Il bancario pescarese ha ottenuto quindi un risarcimento danni derivante dall'utilizzo intenso e prolungato del mouse per computer.


Ricordiamo l'uso di una apposita fascia elastica limita i movimenti abituali e vi aiuterebbe a diminuire i dolori:


Curiosità:

L'ultimo strano mouse si chiama AirMouse e proviene da una società denominata Deanmark. Il mouse si infila sulla mano ed ha dei sensori laser posizionati sui polpastrelli e nel palmo della mano. Il progetto sostiene di allinearsi con i legamenti della mano assicurando inoltre di sincronizzare i movimenti.

Lo stesso allineamento con la mano sostiene anche di essere in grado di ridurre le lesioni ripetitive. I componenti sono di  tessuto, intercambiabili con diversi colori per un look personalizzato. L'unico problema sarà come stringere la mano al collega!