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Poco è meglio di niente. Una o due sessione settimanali di esercizio intenso possono anche bastare per avere dei benefici dicono gli scienziati britannici.

Anche se un’agenda fittissima vi costringe a dedicarvi allo sport solamente nel fine settimana, niente paura. Concentrare l’allenamento in una o due sessioni settimanali porta comunque dei benefici per la salute, a patto di rispettare le raccomandazioni dell’Oms sulle dosi minime di movimento, che non deve scendere al di sotto dei 75 minuti settimanali di attività aerobica vigorosa (o 150 minuti di lieve intensità).

A dirlo è uno studio apparso sulla rivista Jama Internal Medicine nel quale i ricercatori della Loughborough University, dell’University College di Londra e della Harvard University hanno analizzato i dati di oltre 63mila adulti inglesi e scozzesi con più di 40 anni, raccolti tra il 1994 e il 2012 e relativi alla salute e ai livelli di attività fisica praticata. Quattro gli schemi di allenamento considerati nella ricerca: inattività, attività fisica insufficiente perché inferiore ai livelli minimi dell’Oms, attività fisica concentrata in una o due sessioni settimanali e attività fisica praticata per 3 o più volte a settimana.

Ebbene, dall’analisi è emerso che i diversi schemi di allenamento influenzano sì, ma poco, i benefici per la salute in termini di riduzione della mortalità per tutte le cause, per malattie cardiovascolari e per cancro. In altre parole, non importa quante volte a settimana o quanto a lungo i soggetti si esercitavano, fintantoché rispettavano le raccomandazioni dell’Oms.

Infatti, chi si allena regolarmente più di 3 volte a settimana abbassa del 35% il rischio di morte prematura rispetto alla popolazione sedentaria, mentre la riduzione è del 30% in chi si allena solo la domenica. Costoro hanno inoltre una riduzione del rischio di morte per malattie cardiovascolari del 40% e per cancro del 18% (percentuali che negli sportivi salgono rispettivamente al 41% e al 21%).

Notizie incoraggianti dunque per gli sportivi della domenica, anche detti «guerrieri del fine settimana» (come viene chiamato chi si allena nel giorno libero): «Una o due sessioni settimanali possono bastare» scrivono gli autori dello studio, a patto di esercitarsi intensamente e comunque anche solo una volta è meglio di niente. E questo è vero anche per chi si allena troppo poco, meno dei livelli minimi dell’Oms: anche così si registra una certa riduzione del rischio (del 37% per malattie cardiovascolari e del 14% per cancro).

Quanto poi ai rischi di un esercizio intermittente e ai vari benefici di un’attività fisica più frequente, altre indagini saranno necessarie per scoprire gli effetti sulla salute di frequenza, intensità e durata degli allenamenti e di come questi fattori vadano combinati al meglio. Sapere che poco è meglio di niente, si augurano gli autori, aiuterà un crescente numero di persone ad adottare uno stile di vita sano, prestando attenzione all’attività fisica e all’alimentazione.

http://jamanetwork.com/journals/jamainternalmedicine/fullarticle/2596007

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