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Un rene ectopico pelvico, anomalia congenita che porta a dolore cronico e infezioni, ma comunque ben funzionante, è stato trapiantato su un paziente di 51 anni in dialisi. Gli interventi sono stati effettuati alle Molinette di Torino per la prima volta al mondo con la chirurgia robotica, fondamentale per la posizione anomala del rene, a stretto contatto con l'utero e con una vascolarizzazione complessa. «Due situazioni di sofferenza e di calvario - sottolinea l'ospedale - sono state trasformate in lieto fine».

Il rene, ben funzionante ma destinato allo scarto, è stato trapiantato anche grazie alla volontà della donatrice, che con questo gesto generoso voleva dare un senso alle sue precedenti sofferenze. La nefrectomia con tecnica robotica è stata eseguita dal professor Paolo Gontero, direttore dell'Urologia universitaria dell'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, insieme al dottor Alessandro Greco e dagli anestesisti Alessandra Davi ed Elisabetta Cerutti. «La chirurgia robotica - spiega Gontero - è stata fondamentale in questa particolare situazione. L'aiuto del robot ha permesso l'accuratezza chirurgica necessaria in un intervento così delicato».

«Si è trattato di un rene con una complesità di arterie mai presentata prima d'ora per un trapianto nella trentennale tradizione della Chirurgia Vascolare ospedaliera delle Molinette», aggiunge il dottor Maurizio Merlo, direttore della Chirurgia Vascolare ospedaliera delle Molinette, che ha eseguito la ricostruzione vascolare del rene ed effettuato la fase vascolare del trapianto con gli anestesisti Antonella Marzullo e Luisella Panealbo.

Il trapianto, informano i sanitari delle Molinette, è tecnicamente riuscito e il paziente che ha ricevuto il rene è stato sganciato dalla dialisi. Ricoverato presso la terapia semi-intensiva della Nefrologia universitaria, è seguito dall'equipe del professor Luigi Biancone e le sue condizioni sono in costante miglioramento.

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