Giovani e dal grande entusiasmo, soprattutto donne, si presentano con un interessante curriculum di ricerca e di attività clinica. Siamo a Palermo, alla celebrazione dei vent’anni dell’Istituto Mediterraneo dei Trapianti ISMETT di Palermo, centro d’avanguardia nato nel 1999 da una “sperimentazione gestionale” pubblico-privato con il Medical Center dell’Università di Pittsburgh (UPMC), un colosso della sanità statunitense con un fatturato di 12,8 miliardi e 60 mila dipendenti. Palermo è stata la prima esperienza per UPMC di gestione di un centro al di fuori del territorio federale americano. Il primo ospedale italiano dedicato interamente ai trapianti di tutti gli organi solidi è un “istituto all’avanguardia, un’assoluta eccellenza a livello nazionale” ha detto la ministra Beatrice Lorenzin in un videomessaggio, definendo l’Istituto “punto di riferimento per tutto il paese”.
IL CENTRO IN CIFRE
L’ISMETT è controllato dall'Azienda ospedaliera Civico Di Cristina Benfratelli che possiede il 55% delle quote e le altre sono in mano alla Pittsburgh University. Il personale medico, assunto direttamente dall’UPMC, è di 260 dipendenti, oltre a 600 unità assunte dall’ISMETT. I posti letto sono 78 di cui 16 di terapia intensiva e rianimazione. In questi vent’anni sono stati eseguiti oltre 1900 trapianti di cui 207 pediatricie oltre 300 da donatore vivente, di fegato e rene. Nel 2016, i ricoveri sono stati oltre 2800. Ogni anno oltre un terzo dei pazienti viene ricoverato in modalità d’urgenza, circa il 18% viene trasferito da altri ospedali. Oltre ad aver arrestato l’”emigrazione” dei pazienti al di fuori dell’isola e del paese, l’ISMETT oggi richiama anche persone da fuori regione (il 4,5%) e dall’estero: sono infatti l’1,5% del totale quelli provenienti da 36 paesi del Mediterraneo, del Nord Europa e dell’Asia in virtù di accordi con i paesi (come Grecia, Malta e Cipro) ma anche pazienti privati.
I PRIMATI CLINICI
Il centro vanta oggi alcuni primati clinici e gestionali, come il primo trapianto al polmone su paziente sieropositivo (eseguito nel 2007 dal professor Bruno Gridelli), il primo trapianto di rene su paziente hiv positivo (2009), il primo trapianto di polmoni utilizzando le tecniche del ricondizionamento di polmone ex-vivo (2015) e il primo prelievo di lobo epatico per trapianto con tecnica robotica mini-invasiva (2012).
La collaborazione con l’UPMC ha permesso anche il raggiungimento di primati di tipo gestionale come l’esser stato il primo centro ospedaliero ad aver raggiunto l’informatizzazione, con l’inserimento della cartella clinica elettronica fin dal 1999, l’essere stato il primo ospedale in Europa ad aver ottenuto certificazione indipendente da parte della Joint Commission International (JCI)agenzia riconosciuta dall’Oms per la valutazione delle strutture sanitarie (2009); l’unico centro in Italia con un programma di sorveglianza domiciliare del post-trapianto attraverso monitor e dispositivi medici con una serie di vantaggi per paziente e sanità pubblica.
ESPORTARE BUONE PRATICHE GESTIONALI
Ma il partenariato con Pittsburgh ha permesso lo scambio di competenze nelle due direzioni. E così, oltre a poter beneficiare di un bacino di utenti-pazienti nel cuore del Mediterraneo e proiettato verso oriente, Pittsburgh considera preziose anche le risorse e il know how in business intelligence dell’ISMETT. Negli Stati Uniti la sanità costa il 30% del PIL americano. E l’UPMC ha recentemente lanciato un’iniziativa con IMB Watson, “Pensiamo” (in italiano), per aiutare gli ospedali a migliorare le prestazioni della supply chain, la seconda più importante voce di spesa, in rapida crescita, subito dopo il costo del lavoro. Il nostro paese, si sa, è abituato a dover fare i conti con i tagli. Proprio in un’ottica di ottimizzazione delle risorse, «le nostre competenze - ha spiegato Laura Raimondo, amministratore delegato di UPMC Italy - si sono rivelate utili a Pittsburgh, alle prese con l’Obama Care». E come, più di recente, con il sistema per il calcolo del rapporto infermiere-paziente, progetto gestionale dell’ISMETT per l’organizzazione del carico assistenziale, che si è appena aggiudicato il premio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico. «Il sistema sta per essere implementato in uno degli ospedali di UPMC, l’East, per verificarne l’applicabilità in tutta la rete di strutture sanitare americane» ci ha spiegato il Direttore delle attività infermieristiche e tecnico sanitarie Giuseppe Arena, che ha già depositato la domanda di brevetto negli Stati Uniti.
LA RETE ITALIANA TRAPIANTI
«ISMETT è una delle principali realtà della rete nazionale trapianti ed ha rappresentato un forte fattore di sviluppo, aumentando la qualità della trapiantologia italiana» ha detto Nanni Costa, direttore del Centro Nazionale Trapianti. «Se oggi in Italia abbiamo una delle migliori reti trapiantologiche al mondo, è anche grazie all’ISMETT». Nanni Costa ha ricordato anche l’aumento del numero di donazioni che si sta registrando in Sicilia, per la prima volta in linea con la media nazionale.
Novità in vista anche per la ricerca: la Fondazione Ri.MED è impegnata nella costruzione di un Centro per le biotecnologie e la ricerca biomedica (CRBR) fuori Palermo, a Carini, dove è in programma il trasferimento dello stesso IMSETT per potenziare sempre più la ricerca traslazionale, portando avanti parallelamente ricerca e attività clinica, in linea con la vocazione degli IRCCS.
ECCELLENZA SANITARIA AL SERVIZIO DI TUTTI
Un’eccellenza da proteggere: «Ogni volta che ci sono state tensioni intorno a ISMETT, ho sempre ricevuto la telefonata di Mattarella che a mia volta ho sempre rassicurato» ha raccontato il presidente della Regione Rosario Crocetta che, prima del taglio del nastro dei nuovi spazi (tra cui un’area dedicata alla chirurgia pediatrica addominale, in foto), si è augurato che l’«Istituto contribuisca a creare un nuovo clima sociale nel Mediterraneo, rendendoci capitale di sanità al servizio anche delle società limitrofe».
@nicla_panciera
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